Dopo il piccolo recupero dei consumi alimentari sul mercato interno (+1,1%) avvenuto nel 2015, i primi 5 mesi del 2016 evidenziano – secondo dati Nielsen - un nuovo stallo (-0,2%). Ed anche sul mercato internazionale il primo trimestre mostra una crescita del nostro export agroalimentare di appena l’1,7%, troppo poco se si vuole arrivare al fatidico traguardo dei 50 miliardi di euro entro il 2020.

Senza contare, infine, le problematiche strutturali che connotano il nostro sistema agroindustriale e che in parte spiegano perché la propensione all’export delle aziende alimentari tedesche è pari al 33% contro il 23% delle nostre.

“Se vogliamo arrivare al traguardo dei 50 miliardi di export agroalimentare entro il 2020 dobbiamo affrettare il passo, investendo maggiormente su mercati a più alto tasso di crescita economica come quelli asiatici: le nostre stime ci dicono infatti che, con lo scenario economico attuale, rischiamo di raggiungere l’obiettivo solo nel 2024 - afferma Andrea Goldstein, managing director di Nomisma.