Scritto e argomentato con rara chiarezza anche per il lettore non esperto, il volume di Gary B. Gorton - edito da Franco Angeli - dimostra che le crisi finanziarie non sono eventi rari, causate da tempeste di fattori casuali, bensì inerenti al nostro sistema economico.

“Perché non vediamo le crisi” affronta l'argomento coniugando la prospettiva storica con l'acume intellettuale e, diversamente da molti teorici, con l'esperienza sul campo. Qui l'autore si chiede, in controtendenza rispetto alla maggior parte degli economisti, perché il mondo contemporaneo - comprendendovi sia gli addetti ai lavori (cioè gli stessi economisti, i banchieri e i regolatori-supervisori del sistema) sia la più ampia opinione pubblica, rappresentata in particolare dai giornalisti e in genere dagli attori dell'informazione economico finanziaria - si sia dimostrato incapace di capire le ragioni di fondo della crisi finanziaria e, in particolare, di leggere con anticipo temporale i fatti, i dati, gli eventi che ne segnalavano l'arrivo.


Gary B. Gorton dichiara - con grande onestà intellettuale - di volere da un lato suggerire spiegazioni utili e doverose a un uditorio esteso formato dai cittadini (che hanno pagato i danni della crisi) e dall'altro proporre alla propria categoria professionale un'interpretazione auto-critica delle imperfezioni o difetti dei processi cognitivi che hanno impedito di capire la formazione della crisi finanziaria e coglierne con anticipo i segnali premonitori.