“Un Decalogo dell’Azionista Attivo per gli investitori istituzionali - afferma Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza - con le istruzioni per l’uso dei diritti che consentono di incidere non soltanto sulla governance, ma anche sulle strategie e sui risultati di lungo termine delle società quotate.”. È questo l’obiettivo di un accordo tra Assoprevidenza, l’associazione che riunisce i protagonisti della previdenza e dell’assistenza complementari in Italia, e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. L’accordo, che si svilupperà attraverso una serie di iniziative di informazione e formazione a beneficio di fondi pensione, casse di previdenza dei liberi professionisti e altri investitori istituzionali, è stato annunciato oggi a Roma in occasione del convegno “Azionariato attivo: la Shareholder Rights, i diritti degli azionisti, gli investitori istituzionali, il voto elettronico”, organizzato a Palazzo Montecitorio dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

“Per gli investitori previdenziali, cui sono affidati i risparmi dei lavoratori, autonomi e subordinati - sottolinea Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - è fondamentale avere conoscenza e consapevolezza degli obiettivi, dei progetti di sviluppo e delle modalità di gestione e di governance delle società di cui possiedono titoli azionari per poter esercitare in modo attivo i diritti stabiliti anche a livello europeo dalla Shareholder Rights, la Direttiva del 2017 sui diritti degli azionisti.”. Dopo gli interventi del presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Massimo Miani e del viceministro Economia e FinanzeLaura Castelli, il tema centrale è stato introdotto dalla presentazione, curata dal Consigliere Segretario Achille Coppola, del progetto Azionariato Attivo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, da tempo impegnato per una maggiore partecipazione dei piccoli azionisti e degli investitori istituzionali alle decisioni delle società, anche attraverso il lavoro di un gruppo di studio interno in collaborazione con i maggiori gruppi italiani quotati.