Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a settembre in Italia si è registrato un pesante calo a doppia cifra delle immatricolazioni di autovetture pari a -25,3%, con 124.976 unità rispetto alle 167.469 dello stesso mese del 2017. Negativo è anche il dato riferito al periodo gennaio-settembre 2018 con un calo del -2,8% rispetto all’analogo periodo 2017 (1.491.261 contro 1.534.349).


“Il risultato di chiusura di settembre – dichiara Adolfo De Stefani Cosentino Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto – sconta non tanto il giorno lavorativo in meno rispetto allo scorso anno, quanto l’anticipo delle immatricolazioni nei mesi di luglio ed agosto indotto dalla scadenza del sistema di omologazione NEDC. Ma non è tutto, perché nostro avviso il mese ha iniziato a mostrare i segnali di caduta della domanda, per un evidente effetto di retroazione legato ai provvedimenti antismog assunti nella macro-area padana e non solo, comunque con una forte eco a livello nazionale”.
Analizzando i dati di immatricolazione suddivisi per tipo di motorizzazione, ci si rende conto che i veicoli ad alimentazione diesel, infatti, hanno perso ulteriormente peso a settembre, scendendo del -38,3% in termini di volumi e con una quota di rappresentatività sul totale passata al 53% dal 56,6% di inizio anno, mentre le alimentazioni ibrido ed elettrico sono cresciute tra gennaio e settembre del +35,7%.


“Quest’ultimo dato rispecchia una maggiore attenzione verso i temi della mobilità sostenibile ma – sottolinea De Stefani – i diversi approcci seguiti da Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, evidenziano la necessità di introdurre criteri di omogeneità con regole univoche stabilite da un ente centrale e non lasciate alla discrezionalità delle amministrazioni locali, sviluppando al contempo un progetto adeguato per la sostituzione dei veicoli circolanti più inquinanti, senza demonizzare le motorizzazioni diesel di ultima generazione. È evidente che la transizione alle nuove tecnologie necessità di un percorso di medio periodo, con investimenti adeguati. Atteggiamenti diversi, rischiano solamente di creare danni al mercato e di distruggere valore”.


De Stefani conclude “La sensazione che abbiamo ci fa pensare che il crollo delle immatricolazioni registrato a settembre non abbia correlazione con la situazione economica del Paese, ma sia strettamente legato alle dinamiche specifiche del mercato per via della normativa anti inquinamento e del disorientamento creato dalle misure restrittive alla circolazione sin qui adottate ed annunciate, con il risultato finale di indurre la clientela in confusione”.
Per quanto riguarda l’analisi per canale di vendita, a settembre si assiste ad una caduta consistente delle immatricolazioni nei tre canali: privati -16,1% (-5% nel cumulato), società -34,2% (-4% nel cumulato) e società di noleggio -38,3% (+3,1% nel cumulato). Da evidenziare che il 50% dell’immatricolato del mese, quindi una vettura su due, è stato effettuato negli ultimi tre giorni lavorativi e che le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le stime Dataforce, hanno costituito il 18,3% sul totale delle immatricolazioni mensili.