L’Unione europea e il Giappone sono arrivati nel mese di luglio a un punto d'incontro sugli elementi fondamentali dell’Accordo di partenariato economico (dopo 18 round negoziali e numerose riunioni a livello tecnico e politico) che prevede la soppressione dei dazi su circa il 90% delle esportazioni dell’Ue nel territorio giapponese.

“L’intesa raggiunta consentirà di aumentare le esportazioni di carni suine e salumi dall’Unione Europea. Attualmente il Giappone applica uno schema articolato per il calcolo dei dazi di importazione, che prevede sia un dazio ad valorem che uno specifico. Il Giappone manterrà questo schema, ma ridurrà notevolmente gli importi. Nell’arco di 10 anni, il dazio ad valorem scenderà dai circa 4 euro per kg attuali a circa 40 centesimi. Per i prodotti a base di carne suina l’Accordo prevede l’azzeramento dei dazi” ha affermato Nicola Levoni, Presidente di Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi). “In più, il Giappone ha accettato di riconoscere la protezione di una lista di oltre 210 DOP e IGP europee, che include per il nostro settore Bresaola della Valtellina, Mortadella Bologna, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Prosciutto Toscano, Zampone Modena” ha concluso Levoni.

Secondo i dati rilasciati dall'Associazione, nel primo trimestre del 2017 sono stati esportate circa 1.000 tonnellate di salumi (+22,6%) per un valore di 9,8 milioni di euro (+22,2%). Risultati che confermano il Giappone quale terzo mercato di destinazione per i salumi italiani fuori dall'Unione Europea.

Assica è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, la sua attività copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai 170 associati in campo economico e commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Costituita nel 1946, l'Associazione è anche socia di Federalimentare (di cui è un fondatore) e del Clitravi (Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957).