I dati provvisori per il mese di giugno diffusi oggi dall'Istat registrano un tasso complessivo di inflazione pari al +1,4% rispetto allo stesso mese del 2017.


La risalita dell’indice dei prezzi è trainata principalmente dai beni energetici non regolamentati, che passano dal +5,3% di maggio al +9,4% di giugno. Un ruolo significativo giocano anche i beni alimentari, in ripresa dal +2,0% del mese precedente al +2,9% attuale.


“Siamo di fronte a un fenomeno che vede al tempo stesso una crescita dei prezzi, prevalentemente per fattori esogeni come il prezzo del petrolio, e una riduzione degli acquisti delle famiglie – dichiara Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione – Secondo l’Istat, infatti, le vendite complessive al dettaglio nei primi quattro mesi dell’anno sono in calo del -0,5% a valore e del -0,7% a volume, nonostante lo sviluppo dell’e-commerce (+10,1%). Anche nostre fonti con rilevazioni più recenti confermano un quadro piatto dell’evoluzione delle vendite dei negozi”.


“Un andamento inflattivo di questo tipo erode il potere d’acquisto dei consumatori senza essere l’indicatore di una reale crescita del Paese, che continua a soffrire di uno sviluppo troppo lento che rischia di rallentare nei prossimi mesi – continua Gradara.


“Auspichiamo da parte del Governo una seria politica dei redditi che possa portare a una stabile dinamica positiva dei consumi, il fattore principale in grado di innescare una solida e strutturale crescita del Paese – conclude il Presidente di Federdistribuzione.