Conad a due passi dal leader. Perché la somma che divide i fatturati della coppia di big della nostra distribuzione è ormai di meno di 500.000 euro, il prezzo di un bilocale di lusso. Nel 2013 Coop – 1.200 punti di vendita - ha chiuso con un fatturato di 12 miliardi e 724.000 euro (13,1 nel 2012), mentre il gruppo guidato da Francesco Pugliese, con i suoi 3.019 negozi - si è piazzato a 11,6 miliardi, 648 milioni in più rispetto al 2012, pari a una crescita del 5,9 per cento.

Le gare non sono mai una gran cosa, le classifiche sono anche peggio. Ma la distanza si accorcia di anno in anno. E questo grazie a un deciso dinamismo che porta ormai regolarmente a indicare, proprio in Conad, l’acquirente favorito in occasione di vendite, dismissioni, uscite di altri operatori.

Una storia che dura da anni, l'immaginifica vendita di Esselunga, vede come candidato (vagheggiato) proprio il co-leader, in regolare e ossessiva alternanza con il colosso estero di turno. Nonostante lo stesso Pugliese – pur confermando sempre l’interesse del gruppo per eventuali campagne acquisti mirate - abbia detto a chiare lettere che Esselunga sarebbe comunque troppo cara e il suo modello troppo legato alle scelte di un solo uomo, Bernardo Caprotti. Esselunga, come sempre e in questo caso giustamente, tace.

Più di recente, il 30 giugno, è arrivata la notizia dello spezzatino di Billa Italia: uscita stabilita dalla casa madre tedesca Rewe, 53 negozi ceduti subito a Carrefour, gli altri 83 in vendita.

Anche qui non è stato difficile indicare in Coop, ma specialmente in Conad, gli acquirenti forti di una parte del pacco. Acquirenti forti perché non è per niente logica la cessione in blocco. Gli acquisti sono sempre più “chirurgici”: si compra un piccolo lotto, cercando di evitare le sovrapposizioni e, dunque, le costose razionalizzazioni.

In estate un’altra operazione ha visto Conad protagonista. Questa la notizia: l’aretina Despar Duegi Centro Italia di Cadla Spa vende tutti i suoi 36 negozi.

Il primo step prevede la cessione di 15 strutture a Conad Tirreno, cessione  che verrà formalizzata il 22 agosto. I sindacati e il nuovo proprietario hanno già raggiunto un accordo per il completo riassorbimento dei lavoratori, mentre il rebranding partirà in settembre. Nella seconda fase è previsto - ma non ancora ufficiale - il passaggio a Conad Umbria dei restanti 21 negozi.

 

Un’altra recente vittoria di Conad – 6 agosto – è l’aggiudicazione, per 16 milioni e 50.000 euro di alcune aree di Rimini Fiera. L’ente rientrerà così più che in possesso dei 14 milioni prestati a suo tempo per la realizzazione del Palacongressi. Conad ha battuto gli altri due offerenti, ossia Coop Adriatica e Magazzini Gabrielli di Ascoli Piceno, fermi rispettivamente a 15 milioni e 260.000 euro e a 13 milioni e 720 mila.

 

La superficie lorda utile coinvolta è di 14.000 mq e prevede, fra le altre cose, un superstore di 2.500 metri quadrati. In più ci saranno 7.000 mq di edilizia residenziale, 2.000 di direzionale, 150 posti auto e la piscina comunale Acquarena.

Non è ancora tutto. E’ sempre il “Sole”, tramite i propri blog, a ventilare che il management di Conad starebbe studiando addirittura un fondo immobiliare di ben 800 milioni, agganciato a una Sgr ancora da scegliere, che dovrebbe concentrare e amministrare i beni della rete. Il tutto ovviamente per dare una robusta mano finanziaria e un ordine logico all’imponente struttura, composta da format che vanno dal piccolo negozio, all’ipermercato.

I perché, abbastanza ovvi, di questa vera “Conad mania” sono tutti nell’ultimo bilancio del gruppo che, come detto in apertura, non solo presenta risultati buoni o ottimi, specie in considerazione del clima economico, ma una rete particolarmente diffusa e capillare, in grado di coprire al meglio il nostro territorio. Per i rari “buchi”…ci sono le acquisizioni.

 

(Ultimo aggiornamento: 7 agosto 2014)