Nei giorni scorsi si è tenuto in Spagna il Congresso della Società Europea di Cardiologia dove è stato presentato il risultato del primo studio appena pubblicato sul "Journal of cellular and molecular medicine" condotto dal Laboratorio di Scienze mediche dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, coordinato dal Prof. Vincenzo Lionetti e sviluppato in collaborazione con l’azienda Granoro.

La ricerca ha dimostrato che il trattamento delle cellule endoteliali cardiache con beta-glucano d’orzo aumenta i livelli di un enzima essenziale, la Manganese superossido dismutasi (MnSOD), già noto per aumentare le difese antiossidanti e l’abilità rivascolarizzante (riparatrice) delle cellule progenitrici endoteliali. L’incremento dell’enzima aumenta la produzione endoteliale di ossido nitrico, noto vasodilatatore e potenzia la capacità di rigenerare i vasi sanguigni.

Lo studio dimostra che l’orzo, uno dei cereali più usati nella dieta mediterranea, è una ricca sorgente naturale di una sostanza, il beta-glucano idrosolubile, che stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni, in presenza di uno stress ossidativo, e può dunque aiutare le persone infartuate a riparare il cuore.
Forte di questa convinzione Granoro, da diverso tempo ferma sostenitrice delle proprietà “nutraceutiche” della pasta, ha già avuto modo in questi anni di sperimentare e mettere in commercio la pasta CuoreMio ottenuta da semola di grano duro e farina di orzo naturalmente ricca di fibre solubili  (appunto, i betaglucani) che, mantenendo il gusto e la bontà della pasta tradizionale, aiuta anche a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.