Nuovi prodotti lanciati in Italia e all’estero, crescita delle esportazioni e performance soddisfacenti – sia a valore che a volume – nel mercato domestico. Con queste previsioni positive Valdo Spumanti si prepara a chiudere il 2013, anno che ha confermato il trend positivo delle bollicine italiane già registrato nel corso del 2012. Ce ne parla Massimo Poloni, managing director dell’azienda.

Qual è stato l'andamento del mercato degli spumanti a valore e a volume nel corso del 2012?
Il mercato totale degli spumanti registra nel 2012 un calo del 3% a volume e dell’1,1% a valore. All'interno di questa categoria ci sono segmenti che performano in maniera diversa. Il metodo classico segna il passo con un -5,3% Vol e un -5,3% Val, il Dolce ormai da tempo in sofferenza cede ancora un  -10,2% Vol e un -7,4% Val. Unico segmento in positivo è il Secco con un +2,3% Vol e un +4,5% Val.

Quale, invece, nel 2013?
La situazione Anno Terminante 2013 vede un miglioramento sul mercato degli spumanti rispetto alla velocità di uscita dal 2012, il segmento dolce che continua a cedere punti di quota, un classico che sostanzialmente fa pari e un comparto secco che continua a crescere sia nel volume che nel valore.

Come prevedete di chiudere l’anno?
Valdo prevede di chiudere un 2013 in crescita rispetto all'anno precedente in tutte le geografie un cui compete. Compresa l'Italia nei due canali (e quindi sia nel canale HoReCa che quello della GDO) la nostra performance è in crescita. Unico aspetto - e non di poco conto - è lo spostamento da parte della ristorazione e del canale Bar verso prodotti di fascia con prezzo inferiore e un drop medio nel canale tradizionale inferiore rispetto all'anno precedente con un maggiore numero di ordini.

Ci sono prodotti o tipologie merceologiche che hanno dato risultati più soddisfacenti?
All'interno dei vari segmenti ci sono vitigni che stanno dimostrando una certa vitalità e dove le aziende stanno investendo offrendo varietà e qualità crescente. Il Müller Thurgau cresce del +15,8% Vol e del +13,8% Val e vale oggi oltre il 13,2% dei totali volumi venduti nella categoria spumanti. Quindi peso e crescita da osservare con grande attenzione. Il Prosecco performa con un +1,1% Vol +4,9% Val, pesando oggi oltre il 50% dei totali volumi della categoria spumanti. Tutti i restanti vitigni spumantizzati valgono il 20% del totale volume movimentato e performano positivamente facendo registrare un +6,2% Vol e un +8,5% Val.

Quali sono i canali distributivi maggiormente performanti?
Il canale HoReCa sta facendo fatica a causa di una propensione da parte delle famiglie a consumare meno nel fuori casa. Questo fenomeno, se è evidente nelle grandi città, lo è ancor di più nelle province del Paese. Il canale della GDO rappresenta per noi un grande potenziale in termini di crescita e ci stiamo impegnando per migliorare la nostra distribuzione così come i nostri assortimenti. Attraverso buone relazioni e prodotti capaci di garantire ottime rotazioni e margini in linea con le aspettative stiamo crescendo in maniera importante sforzandoci di fare ancora meglio nel canale SMK che al momento sembra performare meglio.

In quale parte di Italia si registra un maggior consumo di spumante?
Questo è il breakdown per regione in Italia: Nord Ovest 36,4%, Centro 25,4%, Nord Est 21,6%, Sud 16,5%.

Quanto contano le esportazioni per il comparto? In quali Paesi esportate maggiormente?
Nel 2012 le esportazioni hanno valso circa il 60% di quanto si produce. Per Valdo i Paesi di maggior rilevanza sono senza dubbio l'area DACH, UK, Norvegia, Romania, Russia, Usa e Canada.

Nel 2012-2013 avete lanciato nuovi spumanti? Prevedete ulteriori lanci?
Valdo ha realizzato nel 2012 un prodotto che ci sta regalando grandi soddisfazioni. Trattasi di un Prosecco DOCG Extra dry dal packaging accattivante e di gran prestigio. Nel 2013 abbiamo rilanciato il nostro Rosé per il canale GDO Italia ed estero e stiamo lavorando affinché la crescita distributiva a fine anno sia in linea con gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Inoltre abbiamo lanciato Valdo Origine Rose nel 2012 con ottimi risultati, mentre ancora nel 2013 abbiamo realizzato un Millesimato TV DOC e abbiamo appena concluso un importante restyling di Cuvée di Boj che è in via di presentazione ai clienti Italiani della ristorazione. Per Valdo la sperimentazione e l'innovazione di prodotto sono elementi caratterizzanti e di gran valore. Continueremo su questa strada convinti del fatto che senza innovazione non ci sia futuro.

Sul fronte delle strategie comunicative, come vi organizzate per promuovere questi prodotti?
Abbiamo recentemente cambiato la nostra agenzia di PR con il quale stiamo disegnando il futuro, ma pensiamo certamente di continuare a dare valore al territorio da cui proveniamo, parlare di tradizione, qualità, semplicità in chiave moderna e attuale. Inoltre riteniamo di dover imparare più rapidamente di quanto sia accaduto nel passato a vivere il punto di vendita come vero e proprio mezzo "media" a prescindere che sia un bar o smk della GDO.  Dobbiamo realizzare materiali capaci di comunicare e attrarre attenzione all'interno dei punti vendita dove il nostro prodotto viene commercializzato.

Qual è, a suo parere, il punto di forza dello spumante rispetto allo champagne?
Non ne farei solo ed esclusivamente una questione di prezzo unitario, anche se è evidente che di questi tempi...Penso che il "value for money" che il Prosecco riesce a trasferire al consumatore sia bilanciato e non fuorviante. Inoltre il Prosecco risulta meno impegnativo e per un consumo quotidiano, mentre è ovvio che lo Champagne evochi un rituale, un’occasione particolare. E poi diciamocela tutta. Molto meglio un buon Prosecco che uno Champagne scadente! E devo dire che è mia opinione personale che su una fascia di prezzo accessibile e pur essendo prodotti differenti, di Champagne con qualità pari a quella a cui sono arrivati i nostri produttori di Prosecco, non ce ne sono poi tanti.