Domani Macfrut alza il sipario a Cesena fiera, per tenere banco fino a venerdì 26 settembre. L’edizione scorsa ha confermato il successo della rassegna, con oltre 30.000 metri quadrati di superficie, 819 espositori (italiani 89%, esteri 11%), 24.788 visitatori professionali, oltre il 23% di operatori stranieri provenienti da più di 102 Paesi, 483 business meeting, più di 30 convegni e 80 delegazioni ufficiali estere.

Purtroppo però il settore non sta vivendo un momento facile. L’estate breve e fredda, quasi inesistente, ha avuto un forte impatto. A questo si è aggiunto l’embargo russo sulle importazioni, che ha portato la Commissione europea a proporre, nei giorni scorsi, aiuti per complessive 400.000 tonnellate, ripartite su 13 Stati membri: la fetta dell’Italia dovrebbe essere di 80.000 tonnellate.

All’interno la crisi impazza. Nei primi sette mesi di quest’anno i dati del Panel famiglie Ismea-Gfk-Eurisko, resi noti ieri, hanno rivelato che in Italia è in atto un’ulteriore contrazione dei consumi alimentari, in calo su base annua dello 0,7% in valore e dell’1% in volume. Tuttavia l’ortofrutta dimostra una certa rimonta sul trend negativo, con un -1%, a fronte però di prezzi al consumo inferiori ai livelli dello scorso anno. Pesantissimi i dati del lattiero caseario (-4,8%), mentre uno spunto molto buono (+2,5%) viene dagli oli d’oliva.

Il bilancio ortofrutticolo del primo semestre è comunque deludente e continua la conclamata erosione negli acquisti al dettaglio registrati dall’Osservatorio Macfrut-GfK: -2,5% a volume e -6,0% a valore per l’intero settore.

La leva del prezzo utilizzata finora per tentare di far ripartire il volano dei consumi sta colpendo specialmente la macro categoria verdure, che presenta diminuzioni a volume del 3,6% e a valore dell’8,3%.

Leggermente più stabile la frutta che incassa solamente due punti percentuali di calo prezzi, registrando un -1,3% a volume e -3,3% a valore. Rispetto al primo semestre del 2010 la spesa di frutta e verdura degli italiani è calata di circa il 7,6% sia nell’indotto che nelle quantità mosse.