Le multinazionali italiane fanno sul serio, e così, praticamente nella stessa giornata, Granarolo e Barilla sbarcano, anche se con modalità differenti, sul mercato cinese.

Il gigante cooperativo del lattiero caseario, con 993 milioni di fatturato, inaugura gli uffici di Shanghai, che rappresentano un presidio diretto su un territorio che mostra dinamiche molto interessanti di sviluppo e di crescita. Il mercato cinese, infatti, negli ultimi 5 anni ha registrato un tasso medio di crescita delle importazioni di beni alimentari superiore al 20% e si stima che entro il 2018 possa diventare il maggiore bacino di importazione di generi alimentari con un valore di oltre 80 miliardi di dollari.

L’apertura della filiale di Shanghai costituisce un primo passo verso ulteriori possibilità di investimento e sviluppo sul territorio e si inserisce in un piano di sviluppo commerciale locale, caratterizzato da un’importante domanda di prodotti alimentari di alta qualità e sicurezza.

Paolo Barilla, dal canto suo, ha annunciato l’imminente arrivo, nella Repubblica Popolare, di “Pasta Pronto”: noodles per chi ha poco tempo da dedicare alla cucina in 4 versioni, formaggio, pomodoro piccante, funghi, verdure.

"Ci inseriamo in un mercato dove è già presente una forte tradizione della pasta, quella dei noodles appunto - ha affermato il vice presidente del gruppo -. C’è poi anche la dimensione del territorio e degli interlocutori, che potrebbero vederci per un certo numero di anni come marginali. E' una fase nuova per l'azienda perché non abbiamo mai affrontato un'operazione con variabili così complesse. Dobbiamo trovare il nostro modello di sviluppo.  Dovremo imparare a coniugare con equilibrio la tradizione italiana con il gusto locale".

Dopo un test nelle maggiori città cinesi arriverà a scaffale a un prezzo molto interessante, di 8 yuan, un euro circa, puntando da subito sul target giovanile, decisamente più aperto alle innovazioni.