L’azienda dolciaria ha chiuso il 2013 con 157 milioni di fatturato, in crescita del 7% sul 2012. Oggi è uno dei principali player nel settore della prima colazione dopo Mulino Bianco, con una quota di mercato pari all’8%.

Come riportato da Repubblica un paio di giorni fa Balocco ha progetti ambiziosi per il prossimo quinquennio: ampliare lo stabilimento di Fossano, rafforzare la produzione di frollini, per poi debuttare anche nel segmento degli snack, da consumare fuori pasto. È questo il nuovo segmento di mercato che l’azienda è decisa a conquistare, per crescere con le esportazioni.

L'operazione di ampliamento della fabbrica sarà seguita dalla società di famiglia che si occupa di immobiliare, la Santa Lucia. Quando arriveranno le autorizzazioni si allargherà l'impianto di altri 12mila metri quadri.

Alberto Balocco, amministratore delegato dell’azienda assicura che questa è una necessità per restare sul mercato, dove chi si ferma rischia di essere superato e di perdere terreno. Si preferisce quindi una crescita lenta ma costante, che «non avviene per acquisizione di altri marchi», sottolinea il manager.

L’azienda ha chiuso con un fatturato di 157 milioni di euro in crescita del 7%. Un Ebidta che registra un più 10%. Il debito con le banche di appena 6,3 milioni. Una mosca bianca, malgrado l’Europa e le quote latte.

Balocco continua a registrare segni più sia sul mercato italiano, che oltre confine. Dove i principali Paesi sono gli Stati Uniti e il Canada, che valgono il 33% dell’export. Ora si punta a rafforzare la presenza sul mercato brasiliano.