Mosa Meat, spin-off dell'università di Maastricht, ha stanziato 7,5 milioni di euro per portare sul mercato, Efsa permettendo, la carne in vitro entro il 2021.

La start-up olandese è antesignana in questa nuova frontiera alimentare, avendo lanciato, nel 2013, il primo hamburger sintetizzato da cellule bovine. L’investimento è anche il primo condotto in questo settore da un’azienda interamente europea.

Della parte finanziaria si è fatto carico M Ventures, il fondo di investimento del gruppo farmaceutico Merk, affiancato da Bell Food, colosso elvetico specializzato nella trasformazione della carne, con attività che coprono tutta l’Europa.

Mosa Meat è stata fondata a sua volta, da Mark Post, scienziato e docente dell’Università di Maastricht e ha destato l’interesse finanziario dell’imprenditore moscovita Sergej Brin, che, insieme a Larry Page, ha fondato Google.

Sarà un successo? I partecipanti al progetto, naturalmente, ci contano. “Mosa Meat – si legge in una nota – svilupperà un processo che permetterà di abbattere i costi produttivi della carne in vitro e che le consentirà di avviare un impianto di lavorazione premium già a partire dal 2021”.

"Sostituire la produzione tradizionale di carne con carne ottenuta in laboratorio avrebbe un fortissimo impatto sulla riduzione delle emissioni di gas serra e libererebbe una grande quantità di risorse che ora vengono utilizzate dall’industria di trasformazione, un settore che, allo stato attuale, non appare più sostenibile”, ha detto Alexander Hoffmann, top manager di M Ventures.

"La domanda di carne è in aumento e in futuro la zootecnia non sarà più in grado di soddisfarla – ha aggiunto Lorenz Wyss, amministratore delegato di Bell Food -. Credo che questa tecnologia possa diventare una vera alternativa per i consumatori attenti all'ambiente”.