Dopo averne affittato, in aprile, il ramo d’azienda, Mutti ha acquisito, con l’assistenza di Crédit Agricole-Cariparma, Consorzio Copador di Collecchio (Parma) per un valore di 25 milioni di euro.

"Mutti, la cui storia è sempre stata caratterizzata da un forte legame con il territorio - si legge in una nota - si era aggiudicata l’asta per l’affitto di tutte le attività del Consorzio, assicurandone così la continuità della produzione (2.106.826 quintali) con l’impegno di rilevare la cooperativa a fine campagna 2017. Nelle scorse settimane si è chiusa l’asta per la vendita indetta dal Tribunale di Parma e Copador è stata definitivamente acquisita da Mutti, attraverso la sua controllata Pomodoro 43044 srl”.

Attualmente, secondo quanto riporta ‘Milano Finanza’, Mutti ha un fatturato di circa 300 milioni di euro ed è attiva su uno scacchiere di ben 83 nazioni. Ha un’incidenza delle esportazioni pari a un terzo dei ricavi e una quota, sul mercato interno, del 28% in valore.

"Il nostro radicamento territoriale - ha commentato Francesco Mutti - si esplicita attraverso la coerenza delle nostre azioni imprenditoriali che riconoscono nell'appartenenza al territorio un valore imprescindibile".

Consorzio Padano Ortofrutticolo, organizzazione di produttori i cui soci coltivano ogni anno circa 4.000 ettari di pomodoro, si colloca tra le maggiori e più moderne aziende di trasformazione dei rossi operanti in Europa, con una capacità di circa 300.000 tonnellate di prodotto fresco lavorato all’anno.

Ricordiamo che Copador nasce nel 1987 con l’acquisizione, da parte di un gruppo di agricoltori delle province di Parma e Piacenza, degli impianti di Ferrari & Figna, industria alimentare situata anch’essa nel cuore della ‘food valley’ italiana.