Continua a crescere in termini di valore della produzione commercializzata e numero di associati, l’AOP Gruppo Vi.Va, l’associazione di organizzazioni di produttori ortofrutticoli che declina i propri obiettivi su “Visione Valore”, ossia strategie di prospettiva e risultati economici. La recente assemblea dei soci ha approvato il bilancio in crescita della AOP e constatato con soddisfazione lo sviluppo delle attività e della base sociale a riprova della capacità di fare sistema tra OP che credono fortemente nel gioco di squadra.


Tra i soci, si segnala l’ingresso dal 2018 dell’OP Ortoromi di Borgoricco (PD) che si va ad aggiungere ai soci storici quali l’Apofruit Italia di Cesena (Fc), Pempacorer di Bagnacavallo (Ra), Sole di Parete (Ce), Codma di Fano (Ps), Terra di Bari di Noicattaro (Ba), Naturmind del Ragusano oltre che Agribologna dall’Emilia-Romagna, Op Botticelli e Op Agrocirce 2000 dal Lazio, Cerere dalla Campania, La Mongofiera del Gruppo Giardina dalla Sicilia. Oltre 5.000 aziende agricole associate localizzate nelle principali aree vocate italiane, con circa 25.000 ettari di superficie coltivata (13.500 a frutta e 11.500 ad ortaggi) e oltre 800 mila tonnellate di prodotti commercializzati.
Con Il nuovo assetto il valore della produzione commercializzata della AOP ammonta a 492,5 milioni di euro (+7% rispetto all’anno precedente), con un programma operativo 2018 di oltre 45 milioni di euro (+3 milioni rispetto al 2017) da destinare a specifici interventi di crescita del comparto; con un contributo comunitario di circa 23 milioni di euro. La leadership della società è composta dal presidente Marco Casalini, dal vicepresidente Mirco Zanotti, e dal direttore Mario Tamanti e dal coordinatore tecnico Ibrahim Saadeh.


“Nella logica di ottenere i migliori risultati in termini di competitività nei prezzi e servizi - commenta Mario Tamanti - le aziende che fanno parte del Gruppo non stanno insieme solo per condividere il mero servizio tecnico-amministrativo di gestione degli aiuti europei tramite l’OCM del settore, ma per condividere e fare insieme azioni e strategie su alcuni aspetti ritenuti strategica, come sviluppo di nuovi mercati, piani di riconversione varietale con materiali in esclusiva, promozione coordinata sui prodotti biologici e di alta qualità, organizzazione e gestione comune degli interventi concessi per la prevenzione e gestione delle crisi, realizzazione di piani comuni di valorizzazione delle produzioni degli aderenti tramite le filiali del Gruppo quali Canova, Mediterraneo Group, Fruttagel.”


Una vera integrazione tra aziende, dunque, che dà vita ad un soggetto dinamico, snello ed efficiente, che oltre ad utilizzare al meglio le risorse comunitarie dell’OCM evidenzia una contestuale elevata capacità di progettazione e gestione di azioni che le Op non potrebbero condurre singolarmente con altrettanta efficacia.
Vale evidenziare, inoltre, che Gruppo Vi.Va è una AOP che gestisce direttamente con il proprio staff, per mandato dei soci, in forma unitaria le misure specifiche di prevenzione e gestione crisi, con particolare riferimento alla gestione dei ritiri dal mercato, distribuzione gratuita, attività di promozione.


“Le OP associate a Gruppo Vi.Va, ad esempio - rimarca Mario Tamanti – oltre che comprimere i costi amministrativi e finanziari di gestione degli aiuti comunitari OCM, possono attuare all’interno del Gruppo tanti progetti condivisi per settore o tematiche specifiche come la diffusione di nuove varietà, piani commerciali, utilizzo di “marchi ombrello” dei soci già posizionati e affermati sui mercati come Solarelli e Almaverde Bio. “AOP VI.VA un Gruppo vero – ribadisce il Presidente Casalini – che pone sempre particolare attenzione agli aspetti della produzione come testimonia il fatto che oltre 50% delle risorse comunitarie percepite sono destinate ad investimenti sostenuti direttamente dagli agricoltori associati. Abbiamo tante idee e proposte innovative importanti per dare valore al settore e che intendiamo perseguire utilizzando al meglio le risorse comunitarie nell’ambito del Piano Operativo. A questo proposito, siamo preoccupati per il futuro della nuova PAC 2021- 2027, perché, -prosegue Casalini-, solo con una PAC forte e adeguatamente finanziata sarà possibile raggiungere gli obiettivi economici, sociali e di sostenibilità che ci siamo prefissati; Il nostro auspicio è che la futura PAC, sia orientata più marcatamente sugli investimenti per l’innovazione, la tutela del reddito degli agricoltori e la salvaguardia delle produzioni per garantire il futuro delle filiere, in particolare quella ortofrutticola. È importante che la nuova PAC consideri con maggiore attenzione le problematiche della distribuzione del valore lungo la filiera”.