I dati previsionali presentati a Prognosfruit 2016, ad Amburgo con la collaborazione di CSO ITALY per l’Italia, evidenziano un’offerta complessiva di pere per il 2016 pari a 2.170.000 tonnellate nella UE28, un valore che segna un -9% sia rispetto al 2015, sia rispetto alla media produttiva del periodo 2013-2015. Si tratta di una delle produzioni più contenute dell’ultimo decennio.


Quasi tutti i Paesi produttori vedono una flessione di offerta rispetto all’anno scorso: Belgio -10%, Francia -14%, Italia -11% e Spagna -12%. Il Portogallo presenta un quantitativo della cultivar Rocha sugli stessi livelli del 2015 ma molto più basso rispetto all’ultimo decennio. La produzione olandese potrebbe confermare il livello di offerta dell’anno precedente, segnando +1% sul 2015, anche grazie all’assenza dei problemi climatici che hanno frenato le rese nel vicino Belgio. In queste aree (Portogallo, Belgio ed Olanda) si conferma l’espansione delle superfici a pere mentre, nel resto dell’Europa, queste appaiono in diminuzione. In Spagna è atteso il raccolto più contenuto degli ultimi 10 anni.


Tra gli altri paesi europei infine si prevede un calo in Germania e Polonia (rispettivamente -16% e -19% sul 2015) e variazioni ancor più negative in Croazia, Slovenia, Bosnia e Repubblica Ceca. Mostrano invece il segno positivo l’Ucraina (+2%), la Romania (+16%) e la Moldavia (+1%). Si conferma la progressiva espansione dell’offerta della Turchia (+5%) e del Regno Unito (+12%).