Il Consiglio di Amministrazione della Centrale del Latte d’Italia - attiva nella produzione e commercializzazione di latte fresco, derivati e prodotti ultrafreschi – ha approvato i risultati al 30 giugno 2017 che mostrano significativi segnali di crescita e di miglioramento in termini di fatturato e di marginalità rispetto a quanto registrato nel primo trimestre dell’anno in corso.

L’area di consolidamento risulta ampliata rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente e include, oltre a Centrale del Latte d’Italia, la Centrale del Latte della Toscana e la Centrale del Latte di Vicenza. Il primo semestre 2017 si chiude con ricavi netti consolidati pari a 90,5 milioni di euro, con un incremento dell’85% rispetto ai 48,7 milioni di euro del 30 giugno 2016 e in aumento del 5% a perimetro di consolidamento costante rispetto al primo semestre 2016.

Il margine operativo lordo (EBITDA) raggiunge i 2,5 milioni di euro pari al 2,7% del valore della produzione - al 31 marzo 2017 l’EBITDA rappresentava l’1,5% del valore della produzione – e in crescita del 61,6% rispetto agli 1,5 milioni di euro registrati al 30 giugno 2017.

Il Gruppo ha rafforzato la propria presenza sui mercati di riferimento confermandosi il terzo polo italiano, passando da una quota di mercato a valore del 7,3% a quella del 7,7% nel settore del latte fresco ed Extended Shelf Life (ESL) e dal 3,7% al 3,9% nel settore del latte a lunga conservazione (UHT). Nei territori di riferimento (Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto) sono confermate le posizioni di leadership nel settore del latte fresco ed ESL con una quota di mercato pari al 28,5% rispetto a quella del 27,3% registrata nel 2016 e del 14,4% nel settore del latte a lunga conservazione rispetto al 13,4% del 2016.