La vendemmia 2018 del Prosecco Docg di Val D’Oca, aperta il 20 agosto e conclusa il 30 settembre, ha registrato il quantitativo più cospicuo mai raccolto dall’azienda, con 165.175,89 quintali di vino ottenuti dai 959 ettari di pertinenza.

Iniziata in estate con le uve precoci pinot nero e chardonnay, è continuata a metà settembre con la raccolta manuale del Prosecco Superiore Docg nelle Rive di Colbertaldo, per proseguire nelle Rive di Santo Stefano e di San Pietro di Barbozza.

Una vendemmia complessa in questa particolare zona della denominazione, perché compiuta su pendii molto ripidi, i cui filari sono difficilmente accessibili ai macchinari. Si calcola che, in media, per quest’uva Glera servano dalle 600 alle 700 ore per ettaro all’anno di lavoro manuale rispetto alle 100/150 ore delle zone pianeggianti.

L’assenza di grandine e malattie ha permesso la crescita di grappoli abbondanti e sani, con i quali la Cantina produrrà un vino morbido e aromatico. Le uve raccolte, tra l’altro, hanno una gradazione leggermente inferiore a quella della scorsa annata, più che adeguata per la produzione degli Spumanti Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Asolo Prosecco Superiore Docg.