Prima un raccolto scarso (nel 2018/20818), poi uno abbondante (nel 2018/2019). La campagna 2019/2020, se saranno confermate le stime europee, si prospetta invece come un ritorno alla normalità. “Se le previsioni 2019 saranno confermate, e se effettivamente mancherà il 40% della produzione in Polonia, ritorneremo ad una annata in equilibrio - commenta il direttore Gerhard Dichgans - Il nuovo raccolto in Alto Adige si prospetta di buona qualità, con volumi in linea con la stagione passata, anche se purtroppo con calibri più piccoli”. “10,5 milioni di tonnellate in Europa . prosegue Dichgans - sono stati sempre una specie di spartiacque, ed indicano che l’offerta di mele ritorna in linea con il potenziale di consumo. Purtroppo i calibri si attestano sotto la media, come diretta conseguenza di una primavera troppo fresca, seguita da prolungata siccità e calore nei mesi estivi. Mancheranno dunque i calibri maggiori, mentre abbondano i calibri medio piccoli. Il mercato se ne accorgerà presto, con una forbice prezzi molto aperta tra le singole pezzature”.

Per le cooperative associate, il Consorzio VOG prevede un raccolto di mele da tavola pari a 525.000 tonnellate, praticamente uguale alla stagione passata, ma lontano dalle cifre registrate nelle annate d’eccezione come il 2016, quando furono raccolte oltre 600.000 tonnellate di mele da tavola.

“Se analizziamo le stime per varietà – conclude Dichgans – la Gala per il nostro gruppo è la prima per volume, stimata a 125.000 t con un incremento del 15%, anche perché la stagione passata abbiamo perso volumi notevoli a causa delle grandinate. La Golden Delicious retrocede ancora e, con 105.000 tonnellate, si porta a più di un -10%. Red Delicious, Braeburn e Granny Smith sono vicine ai volumi della stagione scorsa. E ritorna finalmente a una buona resa la Fuji – dopo una stagione in alternanza – con un aumento del +30%”.