Amazon ha presentato ieri, 5 dicembre, con un video di circa 2 minuti, lanciato su diverse piattaforme social, a partire da Twitter, il suo primo negozio di grocery alimentare, che sorge a Seattle, Settima strada, su 170 mq. Al momento è un pilota, aperto solo ai dipendenti. Ma fra pochissimo, si parla dell’inizio del 2017, ‘Amazon Go’, questa l’insegna, sarà accessibile ai consumatori dotati di account Amazon.

La rapidità e il servizio sono i concetti principali. È stata del tutto eliminata la barriera casse e ci si identifica tramite un QR Code, da scaricare sul cellulare con l’app Amazon Go. È sempre sul telefono che viene man, mano caricata la spesa, ma l’operazione si svolge in modo del tutto automatico grazie a una combinazione di scaffali digitali, telecamere e altri terminali, che vanno a comporre la tecnologia Just Walk Out a prova di taccheggio, ma soprattutto comodissima: niente code e nessuna scansione.

Conto e pagamento, anche questi automatici, si svolgono all’uscita, quando lo smartphone attinge direttamente alla carta di credito o di debito, collegata all’account.

L’assortimento è di base, ma comunque ricco: pane, snack, latte, yogurt, formaggio, salse, dolci, bevande... Importanti gli Amazon meal kit, soluzioni da preparare in 30 minuti per soddisfare le diverse occasioni di consumo: prima colazione, pranzo, cena e spuntino. I piatti freschi, il pane e prodotti da forno vengono preparati sul posto dal personale.

Il format che non c’era, che coniuga il convenience store con la gastronomia a libero servizio, punta alle 2.000 aperture, sia per rafforzare ulteriormente il proprio settore grocery - 17% delle vendite negli Usa -, sia per spostare sul piano fisico la competizione che Walmart ha da tempo ingaggiato nel mondo digitale.


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