È partito ieri, 1 agosto, dal punto vendita Pam di Padova, Piazzetta Garzeria, lo stop all'entrata degli animali domestici in alcuni supermercati di proprietà del gruppo, mentre gli affiliati potranno decidere in autonomia. La catena si è difesa dalle proteste, chiarendo che viene così applicato solo quanto previsto dal Regolamento europeo n. 852/04, il quale tratta di igiene e sicurezza degli alimenti.

Però le associazioni animaliste non ci stanno, a cominciare da Lav, che ha fatto presente che la norma non si riferisce alle zone di vendita ma ai luoghi dove vengono lavorati i prodotti (stabilimenti) e che, comunque, dalla presenza dei pet nei negozi, non è derivato alcun caso di zoonosi.

A cambiare le abitudini – il gruppo veneto ha sempre permesso l’entrata di cani di piccola taglia e fatto anche donazioni ai canili - è stata una nota del Ministero della Salute, Direzione generale per l’igiene e la nutrizione – che, già il 27 marzo scorso, ha ribadito le decisioni comunitarie: “Il Regolamento – recita il testo - stabilisce che occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati (ovvero, qualora l'autorità competente autorizzi tale accesso in circostanze speciali, impedire che esso sia fonte di contaminazioni). L’accesso agli animali domestici, rappresentando una possibile fonte di contaminazione per gli alimenti in commercio, non è ammesso presso gli esercizi di vendita al dettaglio. Le uniche esclusioni sono previste solamente per i cani guida per non vedenti e per i cani impiegati dalle Forze dell’Ordine”.

Lav, a questo punto, ha invocato l’intervento del Ministro Lorenzin, per porre rimedio alle possibili contraddizioni fra le linee del Dicastero e quelle dell’Unione.

Il problema vero è che, secondo il rapporto Assalco-Zoomark 2017, in Italia la popolazione degli animali di casa ammonta a oltre 60 milioni di esemplari, fra i quali 7 milioni di cani (dati Euromonitor), i soli che, di solito, accompagnano gli umani a fare la spesa. È un segmento di consumatori al quale è difficile rinunciare e che si ritroverebbe ostacolato, o impedito, nello shopping alimentare quotidiano.

Cosa decideranno le altre catene, come Coop, Conad, Despar – tanto per citare a caso - che da tempo hanno dato via libera, sotto certe condizioni, alla popolazione a quattro zampe?