Cantina sociale La Versa, di Santa Maria della Versa (PV) dopo essere stata dichiarata in fallimento dal Tribunale di Pavia il 22 luglio scorso e dopo la scadenza, il 31 agosto, di un primo bando per la presentazione delle offerte, finisce ora all’asta a un prezzo di 5,6 milioni di euro. Il termine per la presentazione delle nuove offerte scadrà il prossimo 25 novembre.

L’indiscrezione, che arriva qualche giorno prima dell’uscita del novo bando, è riportata, dal giornalista Ermanno Bidone sul ‘Corriere della Sera’ di ieri, 26 settembre. Il quotidiano precisa anche, che “salvo probabili rialzi in fase d'asta, con questa cifra ci si potrà accaparrare uno degli stabilimenti più prestigiosi d’Italia. La lista esatta dei beni verrà resa nota a breve, ma comprenderà la cantina storica (1905) di Santa Maria della Versa con annessi e connessi: macchinari per la vinificazione, linee di imbottigliamento, magazzini. In più, il wine point di Montescano e, ovviamente, il brand ‘La Versa’, noto in tutto il mondo”.

Si conclude così, in modo tristissimo, una vicenda imprenditoriale durata 111 anni, che ha reso La Versa - a prescindere dalle recenti traversie che nulla tolgono alla qualità dei prodotti - una delle migliori rappresentanti dei vini dell’Oltrepò.

In realtà, in occasione del primo bando, c’erano state manifestazioni di interesse, ma soltanto per il marchio, il che avrebbe di fatto svuotato la storica cantina di tutti i valori accumulati in oltre un secolo di lavoro.

A trascinare nella polvere la Cantina sociale sono stati 23 milioni di debiti, accumulati nel tempo e prima dell’arrivo dell’ultimo amministratore delegato Abele Lanzanova, che in effetti si era candidato per un piano di salvataggio, ma che invece è stato sua volta arrestato, alla fine di luglio, con pesanti contestazioni: autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta. Lanzanova è accusato di avere sottratto all’azienda, già in gravissima crisi, una somma pari a 300.000 euro.