Gli azionisti del colosso francese Carrefour, numero due mondiale della grande distribuzione, stanno valutando lo smembramento del gruppo in tre unità, per massimizzare il suo valore di capitalizzazione.

Lo rivela il giornale "Le Figaro", senza citare fonti, secondo il quale un'intesa provvisoria potrebbe essere raggiunta alla prossima riunione del cda, prevista agli inizi di marzo. Le voci parlano dello scorporo da una parte di Dia, l’attività discount del gruppo e dall’altra di Carrefour Property, l’holding real estate, che possiede le mura e i suoli dei punti vendita del gruppo in cinque Paesi, Italia compresa.

Ieri a Parigi il titolo ha chiuso la giornata in rialzo del 5,3% a quota 35,785 euro per la gioia dei principali azionisti: il fondo Colony Capital e il patron del gigante del lusso Lvhm Bernard Arnault che detengono il 14% del capitale. Ai tempi del loro ingresso, nel 2007, la situazione era totalmente diversa e le prospettive di ingenti guadagni in tempi rapidi era più che concreta. La speranza attuale è che l’inversione di tendenza innescata prosegua.

Lo spin-off sembra essere diventato una vera e propria tendenza in Francia: nel 2009 il colosso del lusso Ppr ha varato lo scorporo di Cfao; lo scorso anno invece è toccato ad Accor (hotel) che si è separata da Edender, la divisione dei ticket- restaurant.