Oltre 50 eventi, 50 tra consorzi, cantine, aziende del food & wine e dello stile italiano presenti, più di 500 importatori e distributori locali e oltre 100 ristoranti italiani certificati coinvolti: questi i numeri di ‘Authentic italian table’, la manifestazione con cui le 9 Camere di Commercio Italiane all’estero di Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Montreal, Toronto, Vancouver e Città del Messico mettono in tavola, dal 22 aprile al 20 maggio, le eccellenze della tradizione culinaria nazionale e del prodotto 100% made in Italy per promuoverne la conoscenza presso un pubblico di circa 20.000 persone fra stampa specializzata, influencer eno-gastronomici, nutrizionisti e appassionati della nostra tavola.

Non a caso la kermesse è partita proprio da Città del Messico, per sottolineare il rilievo del nuovo accordo di libero scambio fra Ue e Messico, che prevede l’azzeramento dei dazi.

L’iniziativa fa parte del più vasto progetto ‘True Italian Taste’, promosso e finanziato dal Mise e realizzato da Assocamerestero.

L’area Nafta è il primo riferimento per il nostro food & beverage al di fuori dell’Europa, con un valore delle esportazioni pari a 4,8 miliardi di euro nel 2017 e una quota del 14,2% sul totale dell’export agroalimentare, quasi a pari merito con la Germania (14,9%). Anche il 2018 si è aperto nel segno della crescita: +14,5% le vendite rispetto a gennaio 2017.

Gli Stati Uniti e il Canada, inoltre, sono tra le prime 10 destinazioni dell’export di Dop e Igp, con il 12,4% delle esportazioni dei prodotti certificati. Il vino e le altre bevande rappresentano circa la metà delle vendite in questi due Paesi (rispettivamente 45,9% e 50,3%) e il 39,6% di quelle in Messico.
Oltre a questo primato, tra i prodotti più venduti in Nord America troviamo l’olio (con una quota del 13,5% e del 12% circa), seguito da condimenti e piatti pronti (13,1 e 12).

Tanti i temi e gli eventi al centro della manifestazione: dall’educazione al riconoscimento e all’utilizzo del cibo autentico italiano attraverso degustazioni, ai laboratori culinari e workshop dedicati alla pizza e alla sua lavorazione, alla creazione di una ricetta ad hoc per la pasta con i prodotti Dop e Igp, fino all’innovazione, al centro di Food Innovation, organizzato a New York con aziende e start up attive nel business del cibo del futuro.

“Le Camere italiane all’estero lavorano da sempre a contatto con consumatori e comunità d’affari locali e questo ci ha permesso, grazie al supporto del Mise, di creare un evento più rispondente alle esigenze di un mercato in evoluzione – commenta Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero –. Il mercato e gli operatori stranieri richiedono in maniera crescente qualità e sostenibilità, ma anche modalità più innovative di consumo e conoscenza del prodotto. Per questo abbiamo immaginato per loro un’esperienza immersiva, che faccia provare in prima persona quali sono le autentiche eccellenze dell’agroalimentare italiano e come possono essere declinate negli altri Paesi. È solo facendone percepire queste valenza che si potrà arginare un fenomeno come quello dell’Italian Sounding, che penalizza il nostro export, con un giro d’affari pari al 40% circa del fatturato dell’alimentare oltre confine”.