Ripresa del fatturato per la Gdo: dai 90.350 milioni del 2014 ai 90.800 del 2015 (+0,5%), ai 91.700 del 2016 (+1%): a rivelarlo è un’analisi di settore condotta da Dabank-Cerved e pubblicata da “La Repubblica”.

“Nel 2014 il calo del giro d’affari è da imputare sia alla flessione dei volumi (-0,7) sia alla diminuzione dei prezzi di vendita, a causa dell’elevata pressione promozionale, ormai prossima al 30 per cento – si legge nell’infografica della ricerca -. A consuntivo 2015 è attesa una lieve inversione di tendenza, sostenuta dal miglioramento delle condizioni economiche generali. La bassa inflazione elimina spazi di crescita al fatturato, ma sostiene un debole recupero dei volumi, al disotto dell’1 per cento”.

Per quanto riguarda la suddivisione della rete per canale si osserva una riduzione del totale generale nell’arco del 2011-2014, con una perdita di circa 1.200 punti di vendita: da 28.891 a 27.668, considerando solo le unità da 201 metri quadrati in poi.

Sulle quattro tipologie considerate – supermercati, ipermercati, discount e superette – la maggiore incidenza numerica è ovviamente quella dei liberi servizi che tuttavia, nel quadriennio, sono scesi da 15.231 a 13.872 Pdv (-1.359). Abbastanza costante - da 392 a 378 – il dato degli ipermercati, mentre i supermercati hanno perso 234 strutture per attestarsi, nel 2014, sulle 8.588 unità. A farsi spazio continuano a essere i discount, passati da 4.446 a 4.830 punti vendita: +384.

Sotto il profilo delle vendite a farla da padrone, nel 2014, è comunque il super, con una quota di mercato in volume del 56,5%, mentre i discounter restano sul 14,4%, incalzando gli iper (20,7) e battendo le superette (8,4).