Scontro finale, negli Usa, per le barrette Nestlé, che comprendono marchi noti agli italiani, oppure diffusi all’estero: parliamo di Kit Kat, Butterfinger, Crunch...

Ferrero, secondo le fonti Usa, avrebbe messo in campo 2,5 miliardi di dollari, rispetto ai 2 precedenti, a fronte di un ventaglio di asset che vale, al consumo, 900 milioni di franchi svizzeri, circa 770 milioni di euro.

Se l’offerta indicata dalla stampa americana è stellare, bisognerà vedere cosa sarà disposto a sborsare il principale concorrente, ossia Hershey food (7,5 miliardi di dollari di vendite). Il gruppo gioca in difesa e teme di trovarsi come terzo incomodo, nel settore dei dolci e degli snack al cioccolato, la multinazionale italiana. Il podio, per quanto grande, è limitato e conteso tra la stessa Hershey e Mars.

Del resto, come ricorda ‘Il Sole 24 Ore’ mentre Hershey è finanziariamente zavorrata dal recente acquisto, a metà dicembre, di Amplify (crisp, patatine, popcorn ecc.), pagato 1,6 miliardi di dollari, Ferrero è molto più lanciata.

L’azienda di Alba, che supera il concorrente anche dal punto di vista del fatturato (10,3 miliardi di euro) ha aperto da tempo una vera e propria ‘sfida americana’ dopo l’aggiudicazione di Fannie May (marzo 2017) e Ferrara Candy (ottobre 2017).

La parola fine verrà scritta in fase d’asta.