Resi noti i risultati della nona edizione del rapporto sul mondo del Non Food a cura di Indicod-Ecr: questa edizione considera i dati dell’anno 2010 e monitora le evoluzioni dei fatturati e delle quote dei diversi canali (tradizionali, grandi superfici specializzate e grandi superfici alimentari) e dei diversi comparti (elettronica di consumo, bricolage, edutainment, mobili e arredamento, profumeria, farmaci da banco, ecc.) che lo compongono.

Secondo le rilevazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, il 31 dicembre 2010 sulla base dell’attività commerciale prevalente, in Italia si contano complessivamente circa 971 mila esercizi al dettaglio, dei quali più di 776 mila sono punti di vendita in sede fissa, più di 170 mila sono ambulanti e le restanti 24 mila sono formule distributive alternative (a domicilio, per corrispondenza, distributori automatici, Internet). Le dinamiche complessive portano una crescita numerica dei punti vendita totali dello 0,9% (circa 8.700 unità), che nel dettaglio si legge come un’evoluzione positiva per il commercio ambulante (+1,7%) e ancor più delle formule alternative (+10,7%). Il commercio al dettaglio fisso complessivamente vede aumentare la propria rete di vendita di circa 3.600 unità (+0,5%) rispetto al 2009. Questo risultato è frutto di una leggera frenata nella crescita dei punti di vendita despecializzati (-0,3%) al contrario del trend in crescita per lo specializzato (alimentare +0,7% e non alimentare +0,4%).

Per il 2010 i consumi delle famiglie veicolati da questa struttura distributiva risultano a valori correnti in aumento del 2,4%. La situazione generale dei consumi delle famiglie viene confermata parzialmente dall’analisi dei dati in valori reali (in cui non ci sono gli effetti della variazione dei prezzi). I valori evidenziano, difatti, come l’aumento dei consumi sia determinata principalmente da una aumento dei prezzi, in quanto il 2010 è stato caratterizzato da una netta ripresa della dinamica inflazionistica. I consumi grocery aumentano del +1,3% con un incremento ancora più rilevante per i prodotti non alimentari (+5%).

Complessivamente i consumi dei prodotti non alimentari considerati nell’Osservatorio sono cresciuti dell’1,8%, confermando rispetto al 2009 la ripresa segnalata dall’Istat. Tuttavia questi dati congiunturali non sono del tutto confortanti se si analizza l’andamento dell’ultimo quinquennio: i consumi non food si rilevano infatti quasi allo stesso livello del 2006 (-0,7%), pagando più di altri settori (alimentari, servizi e fuori casa) le conseguenze sulla spesa delle famiglie determinate dalla pesante crisi economica degli ultimi anni.