La private label sposa la realtà aumentata. Già il lancio ufficiale, l’8 marzo 2016, del marchio di prodotti per la bellezza e la cura del corpo a marchio Cien da parte di Lidl, aveva suscitato una certa, piacevole, sorpresa, trattandosi di un prodotto non alimentare e di fascia qualitativamente alta. E ora arriva “CienAPPeall” la prima app della Gdo che si avvale, appunto, della tecnologia AR.

Scaricabile gratuitamente da Google Play o dall’App Store di Apple, l’applicazione trasforma lo smartphone in un consulente di bellezza sempre a portata di mano, che guida i clienti nella scelta del prodotto ideale. Il software garantisce un supporto nella fase che precede l’acquisto, durante la ricerca del prodotto più adatto tra gli scaffali di Lidl.

L’utilizzo continua anche a casa, per soddisfare ogni curiosità. Una volta avviata sul proprio smartphone, l’interfaccia grafica, colorata e intuitiva, mostra la doppia anima di questa app che si divide in due sezioni: “Beauty Case” e “Beauty Test”. La prima rappresenta un vero e proprio beauty case virtuale, con informazioni su circa 200 prodotti, tra rossetti, smalti, creme e bagni doccia. È sufficiente inquadrare con la fotocamera il codice a barre del prodotto desiderato per interrogare l’app. Sullo schermo comparirà un identikit composto da alcune bolle cliccabili che rimandano agli spot tv, ai video tutorial, ai suggerimenti di prodotti da abbinare, o alle varianti dell’articolo in altri formati e/o colorazioni.

Cien Beauty Test, invece, è una sezione più giocosa che permette di trovare il prodotto Cien corrispondente al proprio stato d’animo, attraverso un rapido test e di condividere il risultato sulla pagina Facebook personale.

Ai tempi del lancio del marchio, dedicato specialmente alle donne, ma anche agli uomini, l’amministratore delegato di Lidl, Marcello Candelori, aveva sottolineato: «Abbiamo deciso di dare più spazio ai prodotti per la cura personale andando a proporre al nostro pubblico un assortimento completo anche nel comparto bellezza. La spesa in Lidl diventa, così, non solo un’occasione per l’approvvigionamento dei generi alimentari, ma anche un punto di riferimento per l’acquisto di articoli per il corpo o per il make up».

La domanda è di rigore: la vecchia divisione tra supermercato e discount ha ancora qualche significato?