Di chiarezza però ce n’è molto poca, in quanto alcuni sdrammatizzano e parlano di aumentare l’imposta solo sui beni attualmente al 4 e al 20% e di escludere, si spera, i prodotti di prima necessità, colpendo invece specialmente gli articoli di lusso.
Ovviamente il dibattito ha spaccato in due l’Italia. Forti critiche sono venute da Contromarca, l’associazione delle industrie di marca, e dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli (in foto), che ha fatto rilevare come gli interventi sul valore aggiunto, in un momento di recessione come questo, non farebbero altro che deprimere ulteriormente i consumi, con uno svantaggio che andrebbe a ripercuotersi sull’intero sistema economico.