Al via i lavori per la costituzione della prima associazione di categoria che rappresenterà il comparto delle imprese del food delivery. Così Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats si sono incontrate a Milano, presso la sede di Confcommercio, con l'obiettivo di dare vita a una nuova organizzazione, che possa rappresentare, in maniera unitaria, le esigenze del comparto, promuovere e tutelare una cultura positiva del sistema in cui operano le aziende della consegna di cibo a domicilio.

Tra i punti da affrontare a breve c’è, naturalmente, la partecipazione al tavolo del Ministero del Lavoro, convocato per giovedì 26 luglio. Il Ministro Di Maio ha chiesto, infatti, che si inizi a lavorare sulle ulteriori tutele da riconoscere ai rider, indipendentemente dal rapporto di collaborazione, e le imprese si dicono pronte a intervenire su temi come le assicurazioni, il compenso, le dotazioni di sicurezza e i processi, nei limiti delle diverse forme contrattuali del lavoro autonomo.

Il comparto del food delivery dimostra una crescita consistente, sia dal punto di vista della circolazione dei servizi e della diffusione tecnologica, sia in termini di posti, con un indotto, secondo le stime, di oltre 20.000 nuovi addetti.

Ora l'Italia ha però bisogno di un quadro regolamentare chiaro, stabile e di una rappresentanza unitaria, in grado di contribuire alla sua sostenibilità, sintetizzando le necessità degli operatori che ne fanno parte.

Nel mondo, second McKinsey, il mercato del food delivery ha già un fatturato di circa 83 miliardi di euro e un’incidenza sui consumi alimentari intorno all’1 per cento, mentre in Italia un report di Comunicatica quantifica le merci distribuite intorno ai 2 miliardi di euro.