Il 29% degli italiani vorrebbe poter usufruire di servizi postali quando fa la spesa al supermercato ma non ne ha la possibilità, il 27% di una farmacia, il 25% del benzinaio. Farmacie e stazioni di rifornimento sono disponibili in prossimità dei negozi della Gdo, frequentati rispettivamente dal 52 e dal 42% degli intervistati.

I dati emergono dalla global survey di Nielsen ‘Retail Growth Strategies’ eseguita su un campione di 30.000 individui, distribuiti in 61 Paesi, tra i quali, appunto, il nostro.

All’interno della ricerca si rileva anche che il 60% dichiara che nelle catene del moderno è disponibile il bar e il 50% sostiene che nei pdv è presente un servizio di ristorazione. Il 36% degli italiani beve il caffè quando fa la spesa e il 18% coglie l’occasione per mangiare qualcosa.

“L’ampliamento dello spettro di esigenze relativo ai servizi – spiega Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia – è un fenomeno che va interpretato alla luce del cambiamento radicale che sta investendo il mondo della grande distribuzione in questi anni. Ciò è ascrivibile all’impatto del mondo digitale e della Rete sulla compagine dei produttori e dei retailer.

“Il consumatore richiede, nel momento dell’acquisto, di fare un’esperienza di valore, quella shopping experience che permette di identificare nell’insegna i fattori che la distinguono dalle altre”.

Questi dati possono essere meglio focalizzati alla luce del fatto che al 60% dei consumatori nazionali fare la spesa piace, quota di gran lunga superiore a quella osservata in Francia (42%), o Regno Unito (44%).

Il 61% dice che il punto vendita offre tutti i prodotti di cui si ha bisogno e il 54% riconosce di trovarvi offerte interessanti. D’altra parte, rimangono ancora ampi margini per rendere quella del supermercato un’esperienza ancora più personalizzata e più funzionale. Infatti, il 55% del campione è dell’idea che i retailer dovrebbero intercettare in forma più puntuale le esigenze del singolo (il 49% in Germania) e, nello stesso tempo, che il pdv dovrebbe adattare meglio alle esigenze del pubblico l’attività di comunicazione relativa ai servizi e ai prodotti offerti (58%).