Non è ancora passato il Natale, ma sono già pronte, come ogni anno, le tabelle dei saldi invernali. Le ha rese note Confesercenti sulla base dei provvedimenti adottati in materia dalle Regioni e dai Comuni in ottemperanza a quanto previsto dalla ‘Riforma sul commercio’ (Decreto legislativo Bersani n. 114/1998).

Anche nel 2018 gli enti locali hanno uniformato la data di inizio, stabilita per venerdì 5 gennaio 2018, cioè il primo giorno feriale che precede lEpifania. Molte discipline regionali hanno ribadito il divieto di effettuare vendite promozionali nel periodo antecedente l’inizio delle vendite di fine stagione.

Nel calendario nessuna delle grandi città fa eccezione. Solo a Palermo la Regione Sicilia ha deciso di partire il 6 gennaio. Per le Regioni comunque la prima in assoluto a decollare con gli sconti sarà la Basilicata, il 2 gennaio, seguita dalla Valle D’Aosta il 3.

La durata sarà di 60 giorni circa, con una conclusione a fine febbraoi o ai primi di marzo, ma anche qui ci sono variazioni, come in Friuli e Valle D’Aosta, dove i saldi chiuderanno il 31 marzo.

Ricordiamo che lo scorso anno le vendite di fine stagione erano state tutto sommato in linea con le aspettative del mondo della moda e abbigliamento, ma non particolarmente brillanti.

Quest’anno si profilano vari timori. Secondo l’Istat la spesa per consumi, a consuntivo, sarà più moderata rispetto al passato: intorno all’1,4% nel 2017 e all’1,3% nel 2018. Inoltre molti acquisti non food sono già stati fatti il 24 novembre, durante il Black Friday, anche se sugli scontrini le tecnologie hanno avuto un grosso peso.

Il network di affiliate marketing Awin ha stimato in un report molto approfondito che il venerdì nero abbia avuto nel nostro Paese una fiammata del 19% sul 2016, con un carrello medio di 87 euro. Le sole spese fatte da mobile sarebbero lievitate addirittura del 27,38 per cento.