In moderata ripresa gli acquisti e gli scontrini medi delle famiglie: lo pronostica Iri, che ha elaborato le previsioni sull’andamento dei mercati del largo consumo confezionato per la seconda parte dell’anno.

Nel 2019 l’economia italiana procede verso la stagnazione. Le turbolenze geo-politiche continuano a influenzare negativamente il commercio mondiale, impattando principalmente sull’export delle nazioni a larga base industriale, fra cui l’Italia.

Sul mercato interno cresce ulteriormente la pressione sui conti pubblici con il conseguente sforamento dei parametri di finanza concordati a livello comunitario.

Nonostante la congiuntura economica delicata, lo scenario del futuro prossimo è moderatamente positivo dal lato dei consumi, un fatto che contrasta con un atteso peggioramento a medio termine, dove probabilmente non saranno più rimandabili le manovre di aggiustamento dei conti pubblici, necessariamente di orientamento restrittivo (in primis il rischio di aumento dell’Iva).

Anche lo scenario del largo consumo è influenzato dalla stagnazione economica, che comprime la domanda della maggior parte dei mercati. Tuttavia questo effetto sarà contrastato dalle politiche espansive a favore delle famiglie, varate dal nuovo Esecutivo, che dovrebbero compensare, almeno in parte, la caduta dei volumi acquistati.

Gli altri elementi che stanno determinando l’andamento del comparto, e che ne influenzeranno le tendenze anche nei prossimi mesi, sono varie, a partire da una dinamica dei prezzi in rallentamento, coerentemente con l’inflazione generale. Ciò aiuterà a sostenere la domanda a volume.

Continuerà il rinnovo dell’offerta (che segue i trend consolidatisi negli ultimi anni) che darà una moderata spinta. Aiuto, ma solo contabile, anche dal calendario: parte degli acquisti di Capodanno sono confluiti nei totali dell’anno commerciale 2019. Ciò ha portato in eredità un paio di decimi di punto di crescita, un vantaggio che si avvertirà nel consuntivo dei 12 mesi.

Effetto climatico: un mese di giugno "bollente” ha consentito di recuperare i contraccolpi negativi sulle categorie di stagionalità estiva, causati da una primavera eccezionalmente fredda e piovosa.

In sintesi il 2019 si prospetta un periodo di recupero dei volumi per la maggior parte dei segmenti Lcc (+0,6% il dato complessivo).

La crescita più elevata si registrerà per le bevande che comunque non recupereranno appieno i livelli registrati nel 2017. Riprendono a salire anche gli acquisti degli alimentari, grazie soprattutto al contributo di freschi e ortofrutta.

Ancora aspettative di flessione, invece, per il cura casa. Diversamente il cura persona, favorito dalla grande attenzione ì per l’estetica, segnerà un parziale recupero.

Resta l’incognita dell’evoluzione climatica: perdurando le bizzarrie meteorologiche si potrebbero modificare anche di molto, in positivo o in negativo, le performance di molti mercati stagionali, attualmente spinti dalle alte temperature.

Qualche spiraglio è consolante, visto che, secondo gli ultimi dati Istat, maggio si è dimostrato ancora critico, con una flessione, per le vendite al dettaglio, dello 0,7% in valore e dello 0,8 in volume. In calo sia gli alimentari (-1% in valore e -1,1 in volume) sia il non food (-0,5% e -0,6%).

Rispetto a maggio 2018, il valore delle vendite al dettaglio registra una diminuzione sia per la grande distribuzione (-0,4%) sia, in misura più rilevante, per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%). In crescita il commercio elettronico (+10,6%).

Nel trimestre marzo-maggio 2019, rispetto al trimestre precedente, la distribuzione perde lo 0,4% in valore e lo 0,5% in volume. In flessione, anche qui sia il food sia il non food. In anno mobile le vendite al dettaglio diminuiscono dell’1,8% in valore e dell’1,5% in volume per entrambi i comparti.