Crescono i pagamenti digitali. Secondo i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2017, in Italia, le transazioni elettroniche con carta sono aumentate di oltre il 10%, raggiungendo i 220 miliardi di euro, a copertura del 28% dei consumi delle famiglie.

I Mobile proximity payment, ossia i pagamenti effettuati presso i punti vendita attraverso gli smartphone, sono stati protagonisti di una vera impennata: nel 2017 il totale ha sfondato i 70 milioni di euro (500.000 utenti attivi) rispetto ai 10 del 2016. Si stima, che nel 2020, questo segmento potrebbe addirittura oscillare in un intervallo compreso fra i 3,2 e i 6,5 miliardi di euro.

Lo smartphone diventa centrale anche alle casse. “Dall’indagine su più di 7000 utilizzatori di un portafoglio elettronico per cellulare emerge che gli utenti apprezzano l’esperienza d’uso – ha commentato Leda Riva, director customer experience di Kantar Tns -. Su una scala a 10 passi, i wallet analizzati hanno registrato un rating fra 7,2 e 8,5. Gli elementi chiave, che portano ad attivare questi servizi, riguardano aspetti della user experience, legati all'immediata accessibilità, alla flessibilità e alla velocità. Si evidenzia, ancora una volta, la propensione a trasformare lo smartphone in un vero e proprio portafoglio in grado di contenere, oltre alle carte di pagamento, tutta una serie di servizi accessori, come sconti, promozioni e incentivi”.

Chi vuole pagare la spesa con il proprio cellulare avrà a disposizione un ventaglio crescente di possibilità, visto che, secondo il rapporto Global Digital 2018, condotto da We Are Social in collaborazione con Hootsuite, gli utenti unici di telefonia mobile hanno toccato, nel nostro Paese, l’83%, piazzando la nostra Penisola al terzo posto mondiale, dopo la Corea del Sud e Hong Kong.

I servizi - tutti senza costi - oggi disponibili sono di due tipi: legati alla marca dello smartphone o erogati tramite il provider di telefonia, con la rilevante eccezione di Satispay, servizio leader e indipendente.

Apple Pay, sbarcato in Italia il 17 maggio 2017, è riservato agli utenti iPhone, dal modello 6 in poi, e ai possessori di Apple Watch. Supporta moltissime carte di credito e debito, come Visa, Mastercard, American Express, Unicredit, Carrefour Banca e, prossimamente, Fineco Bank, per una ventina di soggetti finanziari. Secondo le analisi di Loup Ventures conta 127 milioni di utenti attivi nel mondo, una cifra che segna il raddoppio rispetto ai 62 milioni del 2016.

Alcuni grandi marchi di cellulari, basati su Android, l’Os sviluppato da Google, sono in fase di partenza: per esempio è atteso a breve, o brevissimo, il lancio europeo di Huawei Pay, mentre l'app Google Pay, slegata dai brand, è in fase di sviluppo geografico della copertura.

La prima a entrare è stata naturalmente Samsung, con Samsung Pay, attivo dal 22 marzo. Il sistema, che funziona in modalità Nfc (Near field communication, o contacless) e Mst (Magnetic secure transmission, un segnale imita la striscia magnetica di una tradizionale carta di pagamento), è accessibile da quasi tutti i Pos e con i circuiti di pagamento aderenti, al momento 11: Maestro, Mastercard, Visa, VPay, Banca Mediolanum, Bnl, Che Banca!, Hello Bank!, Intesa Sanpaolo, Nexi (circa 150 istituti aderenti) e Unicredit.

I partner dal lato aziende sono Bennet, dove il servizio è attivo dal 22 marzo, Cisalfa Sport, DayBreakHotels.com, EF Education, Esselunga, Ikea, Leroy Merlin, Moleskine, Penny Market Prenatal e Yoox.

Samsung Pay integra anche le fidelity Bennet Club Card, Bofrost Fidelity, Carta Euronics, Crai Carta Più, Europecar Privilège, Fidaty Card, GameStop, IDEA Più, Penny Card, Pittarosso Pcard, Prenatal Card, You&Eni.

Attenzione però. Il sistema è compatibile solo con modelli recenti: Galaxy S9 e S9+, Galaxy Note 8, Galaxy S8 e S8+, Galaxy S7 edge, Galaxy S7, Galaxy A8, Galaxy A5 2017, Galaxy A5 2016 e gli smartwatch Gear S3 classic e frontier e Gear Sport.

Dal lato provider i servizi più significativi sono Vodafone Pay, che supporta anche PayPal, la principale banca virtuale del mondo presente in 202 Paesi su 25 valute, e Poste MobilePay, che comprende anche un’app per Windows Phone, Os mai decollato e che non avrà, da parte di Microsoft, nuove release dopo Windows 10.

Fa caso a sé, come già detto, Satispay, strumento non Nfc e trasversale a ogni tipo di smartphone. L’impresa italiana, creata all’inizio del 2015 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, copre infatti, con più di 35 milioni di euro, il 50% del valore totale delle transazioni eseguite nei negozi.

Spiega lo stesso Dalmasso, AD dell’azienda: “Abbiamo portato il numero delle banche che credono nella nostra soluzione a oltre 100 istituti, per un totale di 3000 sportelli in tutta Italia; anche il numero di aziende che decidono di aderire al nostro network cresce in modo sempre più consistente. Dai 26.000 del 2017, quando salivamo a un ritmo giornaliero di circa 70 nuovi esercenti al giorno, oggi siamo già a più di 30.000, con un ritmo di circa 120 nuove attivazioni quotidiane".

Satispay ha movimentato cifre tanto elevate anche grazie alle promozioni di cashback e alle partnership con grandi catene, come Esselunga e Coop. Infine sono numerosi i brand che stanno attivando l'accettazione dei pagamenti in-store con Satispay. Tra questi ci sono Motivi (Gruppo Miroglio), Yamamay e Jaked (abbigliamento sportivo per l’uomo), NaturaSì e Tigros.

Recentissiomo è l'ingresso di Jiffy negli ipermercati Finiper. Il sistema ideato da Sia, specialista delle tecnologie di pagamento è aperto a tutte le banche dei Paesi che possono effettuare e ricevere pagamenti in Euro. Questo significa che Jiffy è potenzialmente in grado di raggiungere 34 nazioni e oltre 400 milioni di correntisti

Funziona via app e con un QR Code. Attivato con l'appoggio di Ubi Banca lunedì 26 marzo negli ipermercati ‘Iper la grande I’ di Seriate e Orio al Serio, in provincia di Bergamo e Rozzano e Vittuone, nel milanese, a breve sarà introdotto anche negli altri 23 punti vendita dell’insegna del gruppo Brunelli.

Il servizio, molto simile a Satispay, associa il numero di cellulare a un Iban e consente sia di trasferire denaro in tempo reale tra privati, sia di effettuare pagamenti verso la distribuzione. In pratica, una volta terminati gli acquisti, aprendo l’app, e inquadrando con il proprio smartphone il QR Code generato dalla cassa, il cliente potrà completare la transazione con un tocco sulla schermata, anche alle casse automatiche.


Aggiornato martedì 27 marzo