Scenario incoraggiante per l'immobiliare retail italiano, con buone performance soprattutto per Milano, che registra valori in positivo. Proprio nel capoluogo di Regione si colloca la high street più lunga d'Italia, Corso Buenos Aires, che si estende per 1.600 metri: secondo le stime, raccolte da ‘Distribuzione Moderna’, il passaggio annuo è di circa 12,5 milioni di persone e i negozi superano le 350 unità.

Lungo il percorso si trova praticamente ogni insegna, nazionale e internazionale, food e non food: Ovs, Upim, Muji, Lush, Sephora, Feltrinelli, Zara, Oysho, Bershka, Stradivarius, Tiger, Lacoste, Vans, Furla, United Colors of Benetton, Stroili Oro, Lind, oltre a gelaterie, panetterie, negozi di telefonia, ristoranti, farmacie, un superstore Pam e quant’altro.

Una recente analisi, svolta dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, ha mappato proprio quella che è, da tempo, una delle vie commerciali più allettanti di Milano.

L’imponente corso, che in direzione Centro-Sud Nord-Est collega Porta Venezia con Piazzale Loreto, rappresenta una location molto attrattiva per ogni brand, grazie a una conformazione quasi americana, che ricorda vagamente la Fifth Avenue di New York.

A strizzare l'occhio agli investimenti immobiliari sono i rendimenti lordi, che, in Buenos Aires, oscillano da un minimo del 3% a un massimo del 5 per cento. "La lunga via commerciale rappresenta da sempre una meta molto corteggiata dall’immobiliare retail – conferma Lucia Dattola del Dipartimento di ricerca di World Capital -. Soffermandoci sui valori qui registriamo un canone di locazione minimo di 920 euro annui al mq, fino a un massimo di 2.500. La vacancy (il periodo in cui un edificio resta sfitto, ndr.) invece, oscilla da 3 e 6 mesi, mentre i tagli vanno da un minimo di 80 mq a un massimo di 700 ".

L'analisi si concentra anche sulla composizione merceologica della proposta commerciale, rilevando che il 30,7% delle boutique appartiene all'abbigliamento. Seguono calzature e pelletteria (17,1%), ristorazione (12,4), gioielleria/orologeria (7,2), profumeria e cosmesi (6,8), intimo, servizi, telefonia ed elettrodomestici (4), ottica (3,6), arredamenti e accessori per la casa (1,6%) e generi vari (8,8).

Non è certo un caso che proprio qui l'americana M&G Investments abbia formalizzato, a fine luglio, un prestito complessivo di 117,5 milioni di euro per un progetto di sviluppo a destinazione mista - retail e residenziale - di proprietà della britannica Meyer Bergman.

Il capitale è stato erogato per il rifinanziamento e il riposizionamento de ‘Le Corti di Baires’: il completamento è atteso nel 2021. Nella parte centrale del Corso vedranno la luce 8.000 mq di unità retail e 160 appartamenti (30.000 mq), destinati alla vendita.

Il progetto, stimato a regime in 200 milioni di euro, è coordinato da Kryalos Sgr, sviluppatore e advisor, e vede al lavoro gli ingegneri e gli architetti degli studi milanesi Archeias e Lombardini22.

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