Il Consiglio di Amministrazione di Granarolo ha approvato il Progetto di Bilancio che sarà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti in calendario il 15 aprile alle ore 11:00 in unica convocazione. Il fatturato consolidato del 2018 si attesta a € 1.302 milioni, in crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente.

In particolare, la BU Latte e Bevande registra un fatturato di € 424,1 milioni, in decremento del 1,7% rispetto al 2017, in linea con l’andamento del mercato nazionale del latte fresco, mentre la BU Formaggi e Burro ha registrato ricavi per € 530,4 milioni in incremento rispetto al 2017 (+1,3%). Tale risultato è dovuto in parte ad un aumento delle vendite ed in parte ad una variazione di perimetro. La Business Unit Altri Prodotti (yogurt, prodotti vegetali, prosciutti, aceto balsamico, pasta e prodotti da forno), invece, ha mostrato ricavi per € 347,3 milioni, in aumento del 9,4% rispetto al 2017.

L’Ebitda del Gruppo si è attestato a € 76,1 milioni di euro, pari al 5,8% dei ricavi, in crescita rispetto al 2017 di 6,0 milioni di euro (+8,4%), mentre l’Ebit si attesta a € 36,4 milioni, pari al 2,8% dei ricavi di vendita, in aumento di € 7,3 milioni rispetto all’esercizio precedente. Il risultato netto dell’esercizio registra un utile pari a € 16,7 milioni e la posizione finanziaria netta 2018 risulta pari a € 146,0 milioni, in incremento di € 8,9 milioni rispetto al 31 dicembre 2017. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di € 12,5 milioni, pari a € 0,16 per ciascuna azione.

L’incremento più significativo del fatturato deriva dal consolidamento delle vendite di Midland Food Group UK, società acquisita nel corso del 2018. La variazione del fatturato a perimetro costante e al netto dell’effetto cambi (-2,0%), è dovuta principalmente a un fenomeno deflattivo sui prezzi di vendita che è stato generato da una diminuzione di costo delle principali materie prime.

Al netto dell’effetto cambi il fatturato estero, pari al 32% del totale, risulta in crescita del 2,3% (in particolare in Unione Europea si registra una percentuale di vendite aumentata del 20%). L’internazionalizzazione del Gruppo consente la valorizzazione del latte di filiera compensando in parte il contesto italiano di mercato che registra ancora nel corso del 2018 un decremento dei volumi pari a -4,8% sul fresco a volume e -3,4% a valore e -3,3% sul latte UHT a volume e -2,2% a valore vs ap – fonti:IRI Infoscan Iper+Super+LSP – AT 2018).

I margini registrano un incremento principalmente generato dall’attuazione del nuovo piano strategico, orientato verso un’innovazione di prodotto sempre più spinta, un rinnovato focus sui processi industriali teso alla riduzione dei costi, allo sviluppo delle vendite internazionali e al coordinamento delle strategie industriali verso la filiera a monte. Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta, invece,l’incremento è dovuto prevalentemente all’acquisizione del distributore Midland Food Group UK.

«Filiera, innovazione, internazionalizzazione ed efficientamento sono le quattro le parole d’ordine del piano che abbiamo approntato per affrontare un momento di veloci e grandi cambiamenti di mercato, che offrono però anche grandi opportunità per aziende dinamiche. Il nuovo Direttore Generale Filippo Marchi e un board coeso, che ringrazio, ha riportato al centro la nostra icona, il latte, insieme alla filiera più grande d’Italia, l’unica che possa contare 700 stalle certificate sul benessere animale», ha dichiarato Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo.

«La potenzialità produttiva italiana – prosegue Calzolari - ha abbondantemente superato i 12 miliardi di tonnellate di latte nel 2018, circa un 10% in più della produzione confrontata con quanto producevamo in regime di quote latte. In questo momento le quantità di latte prodotte sono ridotte dalle anomale condizioni meteo ma la dinamica degli investimenti in atto fa presagire che la produzione dovrebbe crescere significativamente e desideriamo contribuire a far sì che questo avvenga in maniera equilibrata e rispettosa del territorio e dell’ambiente. Ci stiamo attrezzando rendendo veri protagonisti i nostri soci allevatori, non solamente attraverso uno spot pubblicitario. La crescita lascia intravedere per il prossimo futuro nuovi scenari sia sul fronte nazionale in chiave innovazione, sia sul fronte internazionale, dove la richiesta di prodotti lattiero caseari italiani è in aumento».

L’innovazione oggi contribuisce per il 20% del fatturato ed è rappresentata principalmente dagli snack, dal biologico e dai prodotti funzionali. A questo proposito Granarolo ha già individuato quattro aree di lavoro: tradizione, gusto, funzionalità e modernità. Le ultime due in risposta a tendenze andate affermandosi negli ultimi anni. Si tratta di prodotti senza lattosio, con meno sale e meno grassi, ma anche di packaging innovativi e sbocchi su mercati non presidiati come gli snack o il baby food per un mercato come la Cina.