In uno scenario macroeconomico caratterizzato da prospettive di crescita soggette a molteplici fattori di rischio, impatto della Brexit in primis, il 2016 del settore cosmetico si contraddistingue per un generalizzato miglioramento degli indicatori economici. Secondo i dati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia a fine anno il fatturato globale del settore supererà infatti i 10,5 miliardi di euro (+5% rispetto al 2015).

Ancora una volta la componente estera della domanda avrà un impatto positivo sulla crescita dei fatturati: per fine 2016 si stima una crescita delle esportazioni superiore all’11% per un valore di oltre 4.200 milioni di euro.

«La dinamica positiva dell’export cosmetico ci consente di stimare un ulteriore record per il saldo commerciale che a fine anno supererà i 2.100 milioni di euro – evidenzia Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia – Significativa è anche la lenta ma positiva crescita del mercato interno che sarà prossimo ai 9.900 milioni di euro (+0,7%)».

Alcuni segnali di ripresa arrivano anche dai canali di distribuzione che hanno maggiormente sofferto negli ultimi esercizi. Si annuncia infatti un’inversione di segno per l’acconciatura professionale che chiuderà l’anno a +0,8% per un valore poco inferiore ai 560 milioni di euro. Anche la profumeria registra un previsione di crescita positiva per il 2016 (+1%) per un valore che si approssimerà ai 2.000 milioni di euro.

Emergono trend superiori agli altri canali da parte delle vendite dirette (a domicilio, per corrispondenza, e-commerce) per le quali si attende una crescita di oltre sette punti percentuali con un volume di vendita che supererà i 750 milioni di euro.

Si conferma il consumo consolidato e interessato verso il mondo dei cosmetici a connotazione naturale, come evidenziato dalla continuità dei tassi di crescita del canale erboristeria (+2,2% a fine 2016 con un valore di circa 430 milioni di euro).

Crescono a ritmi rallentati, ma pur sempre superiori alla media del comparto, i consumi di cosmetici in farmacia per un valore di mercato che a fine anno supererà i 1.850 milioni di euro (+1,3%).

Gli unici segnali negativi arrivano dalla grande distribuzione e dai centri estetici. Per la prima si prevede infatti una contrazione dello 0,8% pur rappresentando il 40% della distribuzione di cosmetici in Italia e un valore di 4.100 milioni di euro. I centri estetici risentono invece, seppur in maniera rallentata, della flessione del numero di servizi e trattamenti (-2,1% per un valore poco superiore ai 220 milioni di euro).

Infine, sono di buon auspicio le indicazioni dei contoterzisti che segnalano, una previsione di crescita del 4,3% per un fatturato di oltre 1.100 milioni di euro.

La presentazione dell’Indagine congiunturale è stata inoltre occasione per illustrare i risultati emersi dalla ricerca Giovani & Impresa condotta in collaborazione con l’Università IULM e il contributo interpretativo di Ermeneia. Si tratta di un’indagine incrociata che ha coinvolto studenti e imprese associate e che ha messo a confronto le aspettative e i bisogni dei giovani verso il settore cosmetico con le richieste delle aziende.

In particolare, risultano significative le evidenze emerse verso l’industria cosmetica: a fronte di una limitata e parziale conoscenza del mondo beauty (circa la metà dei giovani intervistati), risultano ancor più rilevanti le azioni promosse da Cosmetica Italia nel quadro dei rapporti con le università: tra queste, evidenziare le opportunità di buon livello che il settore può offrire sul piano professionale e presentare gli interessanti profili che stanno nascendo e che hanno bisogno di una forte componente di comunicazione e di utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, oltre che di quelle legate specificamente alla ricerca e allo sviluppo prodotti (e in genere alla gestione evoluta dell’impresa).