Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 23 Aprile 2024 - ore 17:30
Secondo l'Ismea a condizionare il settore è la dinamica dei consumi delle famiglie italiane, scesi dell’1,3% nel 2011, dopo una prolungata fase di stagnazione.
Nonostante la crisi dei consumi, i negozi della Gdo aumentano. In cambiamento anche le superfici, con grandi spazi ridimensionati e supermercati ampliati.
Dopo il record del 2011, con 23,5 milioni di ettolitri inviati oltre frontiera, l’export italiano di vino segna il passo nel primo trimestre del 2012. Una battuta d’arresto che interessa tuttavia solo i volumi (-8% su base annua), a fronte di un buon andamento dei corrispettivi monetari (+7%).
Posizioni sostanzialmente invariate per i surgelati nel 2011: il successo deriva dalla loro praticità e dall’elevato contenuto di servizio.
Nel corso del 2011 la produzione di Pasta e Dolce è aumentata del 3% a valore. In crescita anche l’export e la qualità nutrizionale dei prodotti dolciari.
Vanno malissimo le vendite al dettaglio che ad aprile fanno registrare un calo dell'1,6% su base congiunturale e del 6,8% su base tendenziale.
Le temperature sopra la media stagionale registrate negli ultimi giorni hanno favorito l’aumento del consumo di gelati tra gli italiani, arrivato all’apice dall’inizio dell’anno.
Il trend del consumo rispetto agli anni scorsi mostra che nel 2011 la percentuale di consumatori di bevande alcoliche rimane stabile.
Secondo quanto riportato da Federvini, nel 2011 il comparto ha registrato risultati positivi, relativi sia a vini e mosti (+12%) che a liquori e acque viti (+13%) e aceti (+8,1%).
Il mercato nazionale dei Technical Consumer Goods, nei primi tre mesi dell’anno, ha registrato un giro d’affari di poco superiore ai 4 mld di euro, in calo dell’11,7%.
Crescono dell’11% gli utenti attivi online da aprile 2011 raggiungendo quota 10 milioni negli ultimi tre mesi 2012, aumenta il fatturato, a ritmo costante, e l’export.
Continua la crescita della domanda di prodotti biologici confezionati nella gdo: nel 2011, secondo i dati Ismea/GFK-Eurisko, i consumi domestici sono cresciuti dell’8,9% in valore.
La Confederazione italiana agricoltori ha annunciato che gli effetti più negativi della crisi saranno registrati nel Mezzogiorno, dove i consumi delle famiglie saranno in ulteriore calo.
Scendono per il terzo anno consecutivo gli acquisti di carne bovina da parte degli italiani: nell’ultimo triennio, infatti, è stato registrato un calo complessivo del 6% in quantità.