Il Consorzio Cacciatore Italiano ha registrato nel 2018 una crescita delle esportazioni del +7% rispetto al 2017. È il 30% di Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, calcolato sul venduto, ad aver varcato i confini nazionali, confermando così la costante crescita delle esportazioni negli ultimi anni.

L’Unione Europea ha assorbito oltre l’89% del prodotto esportato, mentre l’esportazione verso il resto del mondo è cresciuta di oltre il 36%. In particolare, i Paesi più performanti in assoluto sono stati Germania, Belgio, Francia, Svizzera e Austria. Considerata la rilevanza strategica di Germania e Belgio nel processo di internazionalizzazione della DOP, primi Paesi di esportazione, il Consorzio è attualmente impegnato in programmi di promozione e valorizzazione del prodotto, con l’obiettivo di comunicare ai consumatori e ai professionisti della ristorazione e del trade le caratteristiche del pregiato salume, garantite dalla certificazione comunitaria DOP.

Restando in tema di internazionalizzazione, il Consorzio sta realizzando un articolato programma di promozione della DOP anche in Giappone, Paese d’elezione per l’ingresso nel continente asiatico. In collaborazione con i professionisti della ristorazione dell’area di Tokyo, sono state realizzate delle settimane di degustazione di ricette a base di Cacciatore Italiano DOP in oltre 230 ristoranti e bento shop. Inoltre, a breve, partirà anche un’importante campagna a Hong Kong.

Sono positivi anche i dati dei primi mesi del 2019 che fanno registrare un + 5,2% sulla produzione, numeri incoraggianti che arrivano dopo un 2018 leggermente sotto le aspettative, anche se in linea con l’andamento globale del mercato dei salumi.

«Certamente, il dato più soddisfacente del 2018 riguarda le performances delle esportazioni del Salame Cacciatore DOP - commenta Lorenzo Beretta, presidente del Consorzio Cacciatore Italiano. Questo + 7% è un dato che rafforza e conferma l’efficacia della strategia di valorizzazione che negli ultimi anni il Consorzio ha intrapreso per sostenere lo sviluppo e l’internazionalizzazione della DOP».