In occasione del Dairy Summit 2019, gli Stati generali della filiera, promossi e organizzati a Milano dalla casa editrice Tecniche nuove per riunire allevatori, industria di trasformazione, distribuzione e consumatori a discutere sul tema ‘Il latte fa bene (all’Italia)’, Giovanni Guarneri, vice coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha fatto il punto sul valore della filiera italiana del latte e sull’export del comparto.

«La filiera italiana del latte - spiega Guarneri - vale 15 miliardi di euro e la metà di tale fatturato è in capo a 600 cooperative, alle quali aderiscono più di 20.000 stalle, che detengono e trasformano il 70% della materia prima nazionale pari a 7 milioni di tonnellate di latte. Bastano questi numeri per capire quanto sia strategico il peso della cooperazione nell’ambito del comparto: la cooperativa è la forma più autentica di filiera, perché parte dalla base associativa, fatta di allevatori che conferiscono materia prima italiana e di qualità, per arrivare attraverso i propri prodotti fino ai consumatori sul mercato nazionale e internazionale».

«Proprio perché siamo consapevoli come mondo cooperativo di rappresentare una fetta importante della filiera del latte e dei formaggi nazionali – ha dichiarato Guarneri – stiamo lavorando con determinazione per valorizzare gli aspetti salutistici dei prodotti lattiero-caseari, contrastando l’effetto negativo che le fake news che si sono moltiplicate negli ultimi anni hanno avuto sul comparto. “Verde latte Rosso”, lanciata quest’anno da Alleanza Cooperative Agroalimentari, è la prima campagna finanziata direttamente dagli allevatori, allo scopo di sostenere il settore, una campagna che sta centrando gli obiettivi di marketing che ci eravamo posti».

«Se sul fronte consumi aspettiamo incoraggianti segnali di controtendenza – ha aggiunto Guarneri – in tema di scambi commerciali registriamo una congiuntura alquanto preoccupante. In tema di possibili dazi, è ormai noto che la Commissione UE sta già approntando misure per rispondere ad eventuali dazi che il presidente Trump intende introdurre sulle importazioni di prodotti agroalimentari UE negli Usa. I formaggi non sarebbero a quanto pare fuori dalla lista dei prodotti che sarebbero soggetti a dazi. Una eventualità che potrebbe generare ripercussioni gravissime sulla redditività di tutta la filiera, rischiando di compromettere l’equilibrio di tutto il sistema lattiero italiano, dai produttori ai commercializzatori».

Le esportazioni del settore lattiero caseario italiano negli Usa ammontano a circa 286 milioni di euro, di cui 273 generati dai formaggi. Oltre a valere una quota pari al 10% delle esportazioni di formaggi italiani nel mondo (che ammontano a 2,8 miliardi), l’export di formaggi negli Usa, trainato dalle vendite delle Dop Grana padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano, rappresenta anche una quota pari al 6,5% del paniere delle esportazioni agroalimentari made in Italy negli Stati Uniti che nel 2018 ha raggiunto quota 4,2 miliardi.