Dodici chiusure obbligatorie all’anno tra domeniche e festività comandate, religiose o civili che siano. Questa la posizione di Assofranchising che sostiene la mediazione proposta da Confcommercio Confesercenti, Federdistribuzione e dalle Cooperative Bianche - che complessivamente raggruppano oltre 1 milione tra aziende e punti vendita e danno lavoro a 4 milioni di persone - alla riforma sulla regolamentazione delle chiusure domenicali voluta dal Governo per gli esercizi commerciali.

L’Associazione del franchising italiano, si unisce quindi al pool di confederazioni chiedendo al Governo una mediazione su quanto indicato dal “Lodo Dara” che, così come impostato, imporrebbe paletti tali da limitare la libertà di impresa, di iniziativa economica e la tutela del risparmio, principi sanciti dalla Costituzione italiana.

Oltre a questo, Assofranchising chiede e auspica che vengano analizzate ed esaudite altre questioni fondamentali al buon andamento del commercio: una regolamentazione della Web Tax, politiche per la rivitalizzazione dei centri urbani e nessuna clausola di salvaguardia o aumento dell’IVA.

«Non è abbassando le saracinesche che si tutelano i lavoratori e si favorisce la ripresa del commercio – spiega Italo Bussoli, presidente di Assofranchising - Considerando i numeri che queste associazioni complessivamente generano, l’impatto sul sistema economico-occupazionale sarebbe enorme. Gli esercizi commerciali offrono per loro stessa natura un servizio al consumatore, e si auspica che esso sia libero di scegliere le modalità per poter fruire di questo servizio, proprio per i principi che regolano la libertà di impresa. La stabilità dell’IVA e una regolamentazione dei servizi di e-commerce in materia di fiscalità, porterebbero certamente a un sano sistema di concorrenza in cui lo shopping online non si sostituirebbe più al negozio fisico, ma anzi ne diventerebbe un valido alleato. Diversamente, un aumento delle imposte e poca legislatura attorno alla tassazione dei colossi del web, creerebbe senza dubbio un’ulteriore flessione dei consumi che stanno lentamente riprendendo».

Assofranchising, che dal 1971 rappresenta le insegne in franchising che operano in Italia, con questa richiesta di mediazione si propone e impegna nella difesa del proprio settore che in Italia da lavoro a 200.000 addetti e produce un giro di affari di oltre 24 miliardi di euro.