Sono molti i processi che all'interno delle aziende hanno bisogno di essere automatizzati, dalla gestione della contabilità a quella del magazzino, dal controllo della produzione al monitoraggio delle vendite, dall'ottimizzazione della supply chain agli scambi con le filiali all'estero. A queste esigenze rispondono da tempo i software gestionali nelle loro versioni più o meno evolute. Si tratta di uno strumento ancora valido oggi in un mercato globale in continua evoluzione e segnato da una profonda crisi, un mercato dove è competitivo solo chi è in grado di prendere prima degli altri le giuste decisioni? La chiave sta nell'accesso alle informazioni e nella loro tempestiva comunicazione e interpretazione ma le aziende, in particolare nel mondo retail, sono alle prese con una quantità di dati sempre maggiore e complessa, e proveniente da fonti differenti. La tecnologia risponde integrando ERP e Business Intelligence, creando piattaforme sempre più evolute e accessibili, usando il web in una prospettiva social. Ma le aziende non hanno più soldi da investire. Come se ne esce? Semplificando i sistemi gestionali, mettendo a frutto i processi aziendali consolidati invece di effettuare grossi e costosi interventi strutturali, giocando sulla modularità per consentire alle aziende che usano questi gestionali di intraprendere percorsi graduali, che coprano solo le aree di effettiva necessità. Sta funzionando questa strategia? Sentiamo l'opinione di chi questi software li studia, li produce e li vende. Supportando il cliente in tutte le fasi.

I retailer sommersi dai dati

Tutti i settori stanno soffrendo l’attuale situazione economica, ma in particolare le aziende retail, che devono essere sicure che ogni centesimo investito in attività di marketing si traduca in un risultato misurabile. Ma come possono centrare questo obiettivo se sono alle prese con una quantità di dati sempre maggiore e complessa e proveniente da fonti differenti? Divisi tra l’esigenza di incrementare i margini di profitto e la necessità di gestire sempre maggiori attività in outsourcing e filiali, i retailer devono essere in grado di integrare e utilizzare i dati a loro disposizione in modo rapido ed efficace per migliorare la loro efficienza operativa, ottemperare alle esigenze legislative e ottimizzare le vendite tramite il canale. “Alcune di queste aziende – sottolinea Fredi Agolli, Country Manager Informatica Italia – utilizzano un approccio basato sull’ottimizzazione dei prezzi, la gestione delle giacenze, un merchandising “intelligente” e la possibilità di rifornire i punti vendita in modo automatizzato. Altre tentano di rafforzare la supply chain attraverso l’utilizzo di strumenti in grado di identificare elettronicamente i codici e le frequenze radio (EPC/RFID) o la sincronizzazione globale dei dati (GDS) oppure provano a rafforzare le loro partnership commerciali globali. Queste iniziative, tuttavia, generano un enorme volume di dati complessi con differenti formati, definizioni multiple e differenti standard qualitativi che devono essere processati dai sistemi operativi e finanziari dell’azienda. I nuovi standard imposti dall’industria, come ad esempio i codici internazionali di identificazione, impongono la gestione di un numero crescente di codifiche, che si aggiungono ai codici tradizionali di prodotto e ai bar code del punto vendita”. L’enormità dei dati raccolti, da sistemi differenti, rende quasi impossibile avere l’informazione giusta al momento opportuno e non consente di tracciare in modo accurato i differenti dati provenienti dai differenti sistemi. Esiste un modo per ottenere una visione unica, chiara e consistente dei processi? Basta integrare e sincronizzare i dati che provengono dalle fonti più disparate, ottimizzando in questo modo i livelli di inventario e prendere, di conseguenza, le decisioni giuste per incrementare i profitti? Agolli pensa di sì: “Le soluzioni di Informatica dedicate al retail sono in grado di rispondere a queste esigenze e supportano le aziende di questo settore incrementando la loro efficienza operativa, grazie alla possibilità di gestire e seguire il cliente nei differenti canali di vendita – spiega – In questo modo, oltre ad avere una visione più chiara del proprio patrimonio informativo, le aziende sono in grado di fornire a ciascun cliente un’esperienza e un prodotto personalizzati, in grado di soddisfare le sue specifiche esigenze, aumentando nel contempo le opportunità di cross-sell. La piattaforma Informatica 9.5 offre una visione in tempo reale su tutti i dati aziendali, incluse le informazioni generate dall’RFID, dal POS e dal CRM, permettendo una rapida e sicura sincronizzazione e una ottimizzazione dei dati aziendali”.

Gestire al meglio le vendite

Ma le aziende retail sono davvero pronte a implementare tutte le novità tecnologiche? “La domanda si sta evolvendo meno velocemente dell'offerta – evidenzia Elena Galli, sales marketing manager Tcpos – Noi abbiamo fatto una ricerca sui cinque trend in ambito tecnologico del retail nei prossimi cinque anni: è emerso un atteggiamento piuttosto conservativo a fronte di una serie di interessanti novità che riguardano i software. Nell'ambito dei gestionali noi ci occupiamo di una soluzione che è un transazionale di cassa ovvero che permette l'apertura e chiusura dello scontrino. È un momento fondamentale sia perché per l'azienda rappresenta il venduto sia perché è legato alla parte delle promozioni, convenzioni e servizi al cliente, una parte in forte evoluzione. Il transazionale è uno strumento che oggi consente per esempio di suggerire alla cassiera al momento della chiusura dello scontrino l'abbinamento a un altro prodotto che da diritto a un ulteriore sconto. Molti retailer puntano ormai su una politica molto spinta di sconti e sulla vendita assistita, un trend che si avvale dell'integrazione con tecnologie palmari e mobile. Non parlo tanto della parte del pagamento mobile per la quale in Italia c'è ancora un atteggiamento di prudenza quanto, per esempio, della dematerializzazione della carta fedeltà: lo smartphone tramite il QR code ci consente di arrivare in cassa e di essere riconosciuti senza bisogno di andare in giro con un secondo portafogli pieno di carte. Questo agevola il consumatore ma anche il retailer che è in grado di monitorarne meglio i comportamenti d'acquisto. Le nostre ricerche fanno emergere che l'addetto vendita fa ancora la differenza in certi negozi dove la vendita assistita è importante, pensiamo ai grandi store di fashion. Per questo molti clienti ci chiedono la possibilità di poter fare una vendita assistita cioè di avere in mano uno strumento che consenta, con il front-end di cassa a bordo in versione ottimizzata per il palmare o il tablet, di fare la vendita assistita e di portare il cliente in cassa solo per chiudere lo scontrino. Il cliente chiede qualcosa di evolutivo: non gli basta avere il front-end che gli gestisce il promozionale, le convenzioni e il riordino di magazzino. Ci vuole qualcosa di più che riesca a migliorare la vita di un negozio. Noi offriamo un software, Tcpos, che svolge anche una funzione di servizio al punto vendita perché, se abbiamo ben chiaro quello che vendono e spingono, siamo anche in grado di supportarli nell'introdurre in listino quello che serve. Molto importante è anche l'aspetto del controllo della rete e della sua gestione informatica con la possibilità di controllare dal suo centro (che non è necessariamente la sede dell'azienda) la periferia dei punti vendita, aggiornando i listini, verificando i report e scambiando informazioni in tempo reale”.

In sinergia con la business intelligence

Le sfide che le aziende di tutte le dimensioni devono quotidianamente affrontare hanno richiesto ai sistemi informativi un’evoluzione generazionale. “Si stanno affermando modelli cloud, da intendersi non in sostituzione dei sistemi on premise, ma come modelli complementari – spiega Matteo Losi, Head of Presales and Business Development in SAP Italia – Inoltre, i gestionali vengono sempre più spesso arricchiti con funzionalità di CRM e, soprattutto, di Business Intelligence. In questo senso SAP è da sempre all’avanguardia, rappresentando la realtà più evoluta nell'offering di software gestionali con le proprie soluzioni verticali in grado di rispondere alle molteplici esigenze dei diversi settori industriali. I principali temi che stiamo indirizzando riguardano lo sviluppo di soluzioni pre-configurate verticali, per ridurre i costi di adozione delle soluzioni SAP, e l’allargamento e l’integrazione del portfolio di offerta con un nuovo focus su tematiche quali la Business Intelligence e la Mobility. A questo si aggiunge, inoltre, il rilascio di soluzioni di In Memory Data Base (Hana). SAP propone un'ampia soluzione di offerte per aziende di tutte le dimensioni ed è in grado di rispondere in modo completo ed efficiente anche alle esigenze di quelle piccolissime imprese che con sempre maggior frequenza guardano ai mercati esteri e scelgono la strategia di delocalizzazione; ad esse SAP offre la possibilità, ad esempio, di usufruire del supporto locale all’estero con tutti i vantaggi in termini di riduzione di tempi e costi che ne derivano”. SAP non è l'unica azienda ad aver capito l'importanza di creare sinergie fra gestionali e B.I. In un mercato maturo come quello degli ERP circa quattro anni fa IBM ha deciso di fare un nuovo inserimento: “Invece di incrementare il “vecchio” con nuove funzionalità, abbiamo deciso di rivedere la nostra offerta delle ACG e di riscrivere da zero un nuovo prodotto che abbiamo chiamato ACG Vision4 – spiega Renato Ottina, ACG Business Leader IBM Italia – Siamo partiti dall'esperienza ventennale che abbiamo maturato con tutti i clienti che hanno implementato le ACG e l'abbiamo riportata nel nuovo prodotto, introducendovi le nuove tecnologie a disposizione. I vantaggi per l'utente sono diversi, a cominciare dall'analisi dei dati. I software gestionali da sempre sono molto ricchi di dati perché gli operatori che lavorano in quest'ambito inseriscono informazioni all'interno del sistema. Tutto ciò che accade in azienda lascia qualche traccia all'interno del data base di questa applicazione. In passato c'era il problema di trasformare questi dati in informazioni fruibili cioè analizzabili facilmente e soprattutto che aiutassero a prendere decisioni rapide, operazione che storicamente è stata appannaggio di due tipi di applicazioni: da una parte gli ERP che si occupavano del mondo gestionale, dall'altra le applicazioni di business intelligence che partivano da dove aveva finito l'ERP e cominciavano a fare l'analisi dei dati ma in ambiti slegati dal mondo gestionale. Noi abbiamo pensato di inserire uno strumento di Business Intelligence all'interno dell'ERP. Così un utente non deve più fare estrazioni dei dati dal mondo gestionale e rivolgersi a specialisti di business intelligence per analizzarli ma ha tutto sotto mano quindi già dentro l'ACG Vision4 ci sono gli strumenti che gli permettono per esempio di modificare i report, di creare nuove analisi dei dati, di costruire dei key performance indicator con la possibilità di scremare le informazioni dell'ERP e di prendere decisioni in tempi più rapidi, fattore fondamentale oggi per la competitività sul mercato. Importante è anche offrire delle applicazioni che si avvicinino al modo consueto e naturale di lavorare dell'utente”. Anche Oracle lavora sulle sinergie. La sua strategia è quella di fornire un'integrazione pacchettizzata fra le applicazioni ERP, le applicazioni dedicate a specifici settori verticali, come quello della distribuzione, e le soluzioni di Business Intelligence presenti nella propria offerta. “La nuova generazione delle applicazioni Oracle è rappresentata in particolare dalle Oracle Fusion Applications, una suite completa, ma nello stesso tempo modulare, di applicazioni in grado di coprire tutti i processi aziendali – spiega Claudio Bastia, Country Leader Oracle Applications, Oracle Italia – Negli ultimi mesi, Oracle ha in particolare arricchito la propria offerta con soluzioni specifiche per la gestione della Customer Experience, che consentono di governare le interazioni con il cliente fornendo contenuti personalizzati e coerenti attraverso molteplici punti di contatto, dal punto vendita al web, dal contact center telefonico ai social network”.

Filiali sotto controllo anche oltreconfine

Il calo dei consumi, la maturità di certi mercati e tutta una serie di ostacoli di tipo economico, burocratico e legislativo porta molte imprese oltreconfine. “Molte aziende nostre cliente hanno bisogno di aprire filiali commerciali estere per poter spingere prodotti che in Italia hanno già una consolidata presenza e trovare nuovi spazi in mercati che fino a qualche anno fa non erano presi in considerazione per l'alto costo d'ingresso o la mancanza di strumenti a disposizione – spiega Paola Pomi, Vicepresidente e Direttore Generale di Sinfo One – All'inizio queste filiali commerciali vengono create come punti di contatto con il cliente ma il più delle volte si evolvono e necessitano di una gestione integrata di servizi al cliente. La presenza di sostegni gestionali che possano supportare queste sfide diventa a questo punto essenziale perché gli strumenti gestionali, senza evidenziare dei costi aggiuntivi e senza aver bisogno di personalizzazione e quindi di tempi di avviamento, vanno a garantire a 360 gradi il controllo delle filiali commerciali. All'interno dei sistemi ERP che noi implementiamo, assumono importanza il controllo di gestione ma anche e soprattutto la visibilità sulla movimentazione delle merci e il controllo dei dati per essere sicuri che il cliente riceva esattamente quello che ha ordinato. Questi sistemi consentono alle aziende di andare all'estero in modo semplice e veloce partendo da un modello di controllo consolidato, quello della casa madre, e allo stesso tempo ci permettono di creare flussi di scambio inter company, gestione delle scorte da remoto e tempestività nella risposta ai problemi”. Quindi, molti utenti sono in giro per il mondo e hanno bisogno di interagire con l'azienda in tempi rapidi: “La nuova versione di ACG nasce sul web il che vuol dire che l'interfaccia di quest'applicazione è un browser accessibile da device diversi, dal pc come dal tablet o dallo smartphone – evidenzia Renato Ottina ACG Business Leader IBM Italia – l'utente quindi interagisce con l'applicazione usando lo stesso linguaggio che usa tutti i giorni con Internet, e può farlo in qualsiasi Paese dove si trovi una connessione alla Rete. Per esempio, se sono un commerciale posso entrare all'interno del sistema e vedere qual è la situazione del cliente che sto andando a visitare o posso comunicare al sistema le spese sostenute nel mio viaggio di lavoro. È un colloquio che posso mantenere aperto in modo costante in qualunque punto io mi trovi con un sistema che si è adattato al mio linguaggio”. “L'uso di questi gestionali non implica dei costi eccessivi per le aziende – aggiunge Paola Pomi – perché è vero che vanno attivate le nuove utenze per le filiali consociate cioè i moduli che andranno a utilizzare, ma la creazione del modello ovvero la clonazione delle impostazioni della società di partenza per creare le consociate estere è un'attività relativamente semplice su software evoluti. Le faccio un esempio: Oracle Jd Edwards EnterpriseOne che noi proponiamo alla media e grande impresa è totalmente web e quindi la filiale estera non ha bisogno di un'infrastruttura IP se non di una connettività Internet, e anche questo abbatte i costi di implementazione; inoltre il fatto di impostare la nuova company partendo dalle impostazioni già consolidate nella casa madre è un'attività relativamente semplice che nel caso in cui ci sia un IT interno può essere fatta direttamente dal cliente così come la parte di training e rollout. Quindi, da una parte i costi di apertura di una società estera all'interno di un sistema ERP evoluto che lavora per modelli sono inferiori a quelli dei software che non hanno al proprio interno la gestione multicompany, dall'altro questi stessi costi si manterranno bassi in seguito grazie all'ottimizzazione dei processi che collegano le due consociate, automatizzandoli e garantendone la precisione, aggiornando tutti i dati in tempo reale e quindi consentendo di gestire al meglio tutte le situazioni di crisi o cambiamento”.

Costi di investimento: problema annoso

La crisi morde. La tecnologia offre grandi opportunità per contrastarla ma come si concilia con il fatto che non ci sono sempre i soldi per investirvi in modo adeguato? “Oggi con il Cloud Computing cambia completamente la modalità di fruizione della tecnologia da parte delle aziende – spiega Claudio Bastia, Country Leader Oracle Applications, Oracle Italia – A molte aziende non interessa dove risiede la capacità computazione: ciò che conta è che questa sia sempre disponibile, che la gestione sia semplificata e che il costo sia sempre più accessibile. Con Oracle Cloud questo è possibile. Non solo. L’offerta applicativa di Oracle è modulare, dunque consente alle aziende di intraprendere percorsi graduali, che coprano solo le aree di effettiva necessità. Inoltre, Oracle consente alle aziende di utilizzare le proprie applicazioni sotto forma di servizio. Infatti, grazie a Oracle Cloud, i clienti possono accedere alla più ricca gamma di applicazioni aziendali oggi disponibile nel Cloud, completa di funzionalità mobili, Social e di Business Intelligence. I clienti possono così contare su applicazioni facili da configurare, estendere, utilizzare e amministrare, pagando a consumo, senza installare nulla on premise. L’offerta Oracle sul Cloud copre le classiche applicazioni ERP per contabilità finanziaria, gestione progetti, procurement, acquisti, governance, rischi e conformità, ma anche aree quali la gestione del personale (incluse le attività di recruiting, sourcing, gestione delle performance e formazione), del marketing, delle vendite e della gestione della Customer Experience”. Secondo Francesco Stolfo, Partner e Sales Director Toolsgroup, gli investimenti in tecnologie e strumenti avanzati determinano sì dei costi ma nello stesso tempo possono contribuire a ottenere risultati importanti senza dover effettuare grossi interventi strutturali sulle reti distributive né, tanto meno, grossi cambiamenti nei processi aziendali consolidati. “Per questo motivo – spiega – questo tipo di investimento è più facilmente sostenibile rispetto ad altri. Le aziende che si spingono a questo tipo di soluzioni sono in genere molto disponibili ai cambiamenti. Detto ciò è possibile, comunque, modulare la configurazione degli strumenti in modo da diluire nel tempo i costi che, in genere, si recuperano entro il primo anno di esercizio. In merito alla nostra offerta, il sistema di Demand Planning è, senz'altro, quello prioritario da implementare”. Toolsgroup lavora con numerosi distributori, grossisti e retailer, per fornire strumenti di pianificazione avanzata e ha visto crescere negli ultimi anni l'esigenza di controllare i costi della logistica e le performance generali: il servizio al cliente e gli immobilizzi di capitale. “Assistiamo a un continuo aumento degli assortimenti e a una loro sempre più rapida variazione nel tempo – continua Francesco Stolfo – il tutto è dovuto all'effetto della cosiddetta coda lunga della dispersione dei consumi su prodotti sempre meno captive, effetto generato a partire dai primi anni duemila dopo l'avvento dell'e-commerce. La dispersione dei consumi contribuisce a rendere sempre più complessa la gestione dei prodotti nelle reti. Nasce proprio da questo il bisogno di strumenti avanzati di supporto per evitare che la gestione manuale dei flussi determini notevoli inefficienze”.

Per una supply chain in evoluzione

Il mondo della distribuzione si sta evolvendo da un modello retail classico a un modello fortemente caratterizzato dall’e-commerce, con tutte le problematiche tipiche del multi-canale. “Per questo abbiamo da poco rilasciato sul mercato un “pack e-logistica” che permette alle aziende che vendono on-line di gestire il loro magazzino con maggiore semplicità e velocità – spiega Catherine Balavoine, Collaborative Supply Chain Consultant di Generix Group – A livello del trasporto, per rispondere alle esigenze di eco-sostenibilità e ai vincoli di traffico nei centri città, mettiamo invece a disposizione una soluzione che permette di ottimizzare i carichi ed i viaggi intermodali. Per assicurare poi una maggiore flessibilità nell’integrazione di tutte le soluzioni adottate ed evitare che proliferi lo sviluppo di programmi ad hoc non mantenuti, Generix propone anche una piattaforma tecnologica application-to-application e business-to-business. La piattaforma permette di definire le procedure di scambio, di convertire e controllare i dati, di integrare gli applicativi in uso anche se sviluppati su tecnologie diverse, di assicurare insomma all’azienda una piena “interconnessione” sia all’interno che verso l’esterno”. Oggi, grazie alle applicazioni web, sono sempre più numerose le aziende che centralizzano i sistemi informativi e condividono con la totalità delle filiali estere le informazioni che risiedono di fatto su un unico gestionale. “Alcune – continua Catherine Balavoine – mettono addirittura a disposizione dei partner commerciali (sub-appaltatori, fornitori, clienti) un portale web extranet che punta direttamente sul gestionale. Ormai infatti non si tratta più soltanto di risolvere la condivisione delle informazioni all’interno della propria azienda con sedi/filiali dislocate sul territorio, ma anche con l’esterno: i partner commerciali e i fornitori/clienti di una stessa supply chain. Se prendiamo l’esempio del canale del commercio elettronico, la supply chain finisce al consumatore finale. Anche lui vuole la sua parte di informazioni, a cui potrà accedere sul sito e-commerce del trasportatore o dell’operatore e-commerce da cui ha acquistato. Le soluzioni di Generix Group, oltre a essere delle applicazioni web, sono dotate di portali collaborativi web che consentono di condividere le informazioni con tutto l’ecosistema in cui si opera. Ad esempio, il nostro TMS dispone di un Portale Web Collaborativo che permette ai siti di ritiro o di consegna della merce di indicare il loro planning di capacità, ai trasportatori di prenotare gli slot di carico/scarico e ad entrambi di riportare gli eventuali danni riscontrati durante l’attività di trasporto, informazioni che potranno essere restituite ai clienti finali”. Le soluzioni offerte dal mercato a una supply chain in continua evoluzione non mancano: PLM, CRP, VMI, Inventory Management, WMS, TMS, Demand Planning, per fare qualche nome. “Il problema – conclude Catherine Balavoine – è che spesso non c’è vera chiarezza rispetto a cos’è o cosa non è una certa soluzione, dove “inizia” e dove “finisce” a livello dei processi trattati. Ad esempio, c’è chi pensa che i TMS (Transport Management System) siano sistemi limitati alla gestione dei costi di trasporto; altri ci vedono invece prevalentemente dei sistemi per l’ottimizzazione dei giri; altri ancora dei sistemi per l’ottimizzazione dei carichi, e via dicendo"

Una gestione sempre più social

Oggi le aziende retail sono alle prese con un numero sempre maggiore di informazioni, provenienti dalle applicazioni aziendali, da fornitori esterni e dal Cloud. Il social computing, inoltre, continua a crescere in modo esponenziale; sono molte infatti le aziende che hanno compreso le potenzialità rappresentate dai dati dei social media per ottenere una maggiore visibilità del mercato e dei clienti.
“Questa disponibilità di dati – sottolinea Fredi Agolli Country Manager Informatica Italia – contribuisce a generare un valore eccezionale per le aziende ma, se non gestita correttamente, può comportare costi considerevoli e rischi per la conformità. Una delle sfide maggiori per le aziende di oggi è quella di riuscire a trarre il massimo valore dal proprio patrimonio di dati, limitando i costi legati a una gestione manuale. Del resto, in molti casi le informazioni risiedono in “silos”; il reparto IT è costretto pertanto a ripulire ed integrare i dati, prima che questi possano essere utilizzati in modo efficace e proficuo. Per fronteggiare pressioni interne ed esterne oltre a costanti e repentini cambiamenti all’interno del mercato, i retailer devono dimostrarsi flessibili e in grado di reagire tempestivamente. I comparti IT sono costantemente sotto pressione e devono ideare nuovi progetti e creare nuove opportunità, e la complessità e la difficoltà per ciascuna di queste operazioni IT può crescere esponenzialmente quando le aziende si trovano a dover interagire in modo globale e a dover condividere le informazioni sia al loro interno sia all’esterno. Per ridurre la complessità e aumentare la produttività, le aziende hanno bisogno di soluzioni flessibili che permettano loro di accedere ai dati, riconciliandoli e trasformandoli in risorse strategiche. In questo contesto Informatica si propone come fornitore di un’ampia gamma di soluzioni per la gestione del patrimonio informativo aziendale, in grado di allineare e integrare tutti i dati presenti in azienda e provenienti dalle diverse fonti, utilizzando una piattaforma comune. Le aziende vogliono trarre valore dal potenziale racchiuso nei dati, e utilizzano le nostre soluzioni per sfruttare appieno il loro patrimonio informativo anche nel Cloud e nei social network. La piattaforma Informatica 9.5 è in grado di rispondere alle mutevoli esigenze aziendali per quanto concerne la gestione e l'integrazione dei dati, favorendo la collaborazione tra le varie divisioni aziendali, riducendo i costi e i tempi progettuali di qualsiasi iniziativa, indipendentemente dalla loro complessità”. In questo momento anche Oracle vede crescere l’attenzione da parte delle aziende verso quelle soluzioni che sono in grado di far evolvere il loro business in un’ottica Social. Non a caso ha sviluppato una strategia che prende il nome di Social-Enabled Enterprise, che è centrale per lo sviluppo delle Oracle Applications sia in ambito CRM, sia Risorse Umane che naturalmente ERP. “L’obiettivo – spiega Claudio Bastia, Country Leader Oracle Applications, Oracle Italia – è accrescere le opportunità di condivisione aziendale, ma anche rendere più coinvolgente la Company Experience per attrarre e soddisfare le aspettative dei talenti chiave per l’azienda. L’interesse delle aziende è crescente e, a tendere, gli aspetti social potranno diventare un elemento discriminante nella scelta della soluzione più idonea”. “Le aziende richiedono oggi sempre maggiore innovazione nei processi di gestione dei propri dati – conclude Matteo Losi, Head of Presales and Business Development in SAP Italia – ed è per questo che SAP offre soluzioni all’avanguardia attraverso applicazioni integrate con i social media, soluzioni pensate per i dispositivi mobili, tali da consentire l’accesso in qualunque momento al proprio sistema informativo da remoto. Grazie alla leadership riconosciuta in svariati ambiti applicativi (ERP, CRM, SCM, BI, ecc..), SAP è in grado di coprire tutte le aree strategiche aziendali e le specificità del settore in cui operano. Con SAP ERP, parte integrante di SAP Business Suite, le aziende possono ad esempio migliorare il coordinamento strategico e l’efficienza dei processi finanziari, operativi e riguardanti le risorse umane”.