Stando a quanto dichiarato dall’European Food Safety Authority (Efsa), il cibo non può essere considerato veicolo per il contagio da Covid-19: a tal proposito, gli esperti del Consiglio Europeo d’Informazione sull’Alimentazione (Eufic), organizzazione no-profit fondata nel 1995, hanno indagato le eventuali correlazioni tra cibo e virus, fornendo una lista di direttive utili a ridurre al minimo il rischio di contagio. Ce ne ha parlato nel dettaglio Nina Mc Grath, Senior Manager salute e nutrizione Eufic.

Il cibo può essere un potenziale veicolo di contagio? Come stanno realmente le cose?

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha affermato che al momento non vi sono prove che il Covid-19 si trasmetta attraverso il cibo. Benché sia improbabile che il virus possa trasmettersi tramite alimenti contaminati, è sempre consigliabile adottare corrette abitudini per la sicurezza alimentare al fine di ridurre il rischio di contrarre malattie trasmissibili attraverso gli alimenti.

Nel caso di frutta e verdura, in particolare (ma non solo), sembra che i consumatori stiano fortemente privilegiando i prodotti confezionati. Il packaging può effettivamente rappresentare una barriera efficace alla eventuale contaminazione dei cibi da parte del Covid-19?

Poiché il virus può resistere sugli imballaggi di cartone per un giorno e sulla plastica per diversi giorni, esiste una remota possibilità di contagio a seguito del contatto con una superficie o un oggetto contaminati se poi ci si tocca bocca, naso o occhi e questo vale anche per le confezioni alimentari: tuttavia, il rischio di contrarre il Covid-19 in questo modo è molto basso e tale modalità di contagio non è stata ancora segnalata. La raccomandazione principale, comunque, resta quella di lavare accuratamente frutta e verdura con acqua, al fine di garantire l’igiene e la sicurezza del cibo. Ad ogni modo, è necessario fornire informazioni tempestive, facilmente fruibili e basate su evidenze scientifiche, qualora sia necessario adottare nuove misure.

Quali sono i consigli in termini di cibi da privilegiare e pratiche igieniche da adottare nella preparazione degli stessi?

In questo periodo delicato, il rischio di incorrere in “fake news” o informazioni non verificate è quantomai elevato: insistiamo, quindi, affinché le notizie siano reperite esclusivamente da fonti attendibili, quali l’Efsa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e il Centro europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc). In generale, per cercare di ridurre al massimo il rischio di contagio, dovremmo attenerci alle seguenti regole quando acquistiamo e prepariamo il cibo:

Lavarsi le mani per 20 secondi con sapone e acqua prima e dopo aver fatto la spesa, averla riposta, dopo aver preso il cibo da asporto e dopo aver ricevuto del cibo a domicilio;

Mantenere una distanza di sicurezza (da 1 a 2 metri) dalle altre persone mentre si fanno acquisti;

Non andare a fare la spesa se malati: è preferibile ordinarla online o incaricare familiari o amici;

Evitare di toccare i cibi che non si desidera acquistare;

Cercare di limitare le uscite per andare al supermercato pianificando i pasti, fare la spesa a orari impopolari, usare le casse automatiche il più possibile ed eseguire pagamenti elettronici;

Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o con la manica in caso di tosse o starnuti e ricordarsi di lavarsi le mani;

Evitare il contatto con viso, naso e bocca prima di essersi lavati le mani.