Il pomodoro di Pachino IGP è uno dei prodotti più soggetti a falsificazione dell’intero settore agroalimentare. Ma, nell’ambito dell’accordo anti contraffazione siglato nei giorni scorsi tra Cina ed Unione Europea, non figura nell’elenco dei prodotti da tutelare.

“Siamo molto amareggiati - commenta Salvatore Lentinello Presidente del Consorzio del Pomodoro di Pachino IGP - e ci attiveremo affinchè il nostro pomodoro rientri nella lista dei prossimi prodotti agroalimentari che necessitano di tutela”.

Nell’arco di quattro anni è infatti in programma l’inserimento di nuovi 175 prodotti su base europea nell’ambito di un ampliamento dell’elenco delle indicazioni geografiche da proteggere in Cina dalle imitazioni e usurpazioni.

“L’accordo stipulato nei giorni scorsi non premia la scelta di puntare su colture o prodotti prettamente territoriali e di qualità. I produttori si ritrovano, ancora una volta - prosegue Lentinello - ad essere l’anello debole della filiera. Chiediamo alla politica e all’UE un’attenzione più costante ed efficace su queste tematiche”.

Questa penalizzazione si aggiunge a quella già subita dall’intero comparto ortofrutticolo siciliano nell’ambito del trattato UE-Marocco in cui le aziende produttrici della Regione a statuto speciale sono state sfavorite su prezzo, costi e tecniche di produzione.

“L’intesa con la Cina era nata con l’obiettivo di favorire i rapporti commerciali con un mercato in espansione su cui, come Consorzio, puntavamo - conclude il Presidente del Consorzio - ma l’accordo stipulato non ci tutela in alcun modo ed è indispensabile attivarci per farci sentire nei modi opportuni dalle autorità competenti”.