Nessuna fusione in vista, ma sicuramente un avvicinamento per quanto riguarda gli acquisti e il marketing: questa l’operazione annunciata da Aldi Nord e Sud, divisi fin dal 1961, al giornale belga De Tijd.

L’operazione è giustificata dall’enorme massa di fatturato sviluppata, nel mondo, dai due rami del retailer tedesco: messi insieme, hanno raggiunto, nel 2016, secondo l’ultima indagine di Deloitte, ‘Global powers of retailing’, ben 89,4 miliardi di Usd (circa 73 miliardi di euro) con una variazione positiva del 4,8% e 7.000 punti vendita, coprendo 14 nazioni, di cui 13 europee più gli Stati Uniti.

Sempre sommando le due società il mondo Aldi si è aggiudicato, l'ottava posizione nella top 10 europea, piazzandosi, per un pugno di dollari, prima di Carrefour, ma decisamente alle spalle dell'americano The home depot, settimo, e di Lidl che, con i suoi oltre 99 miliardi si aggiudica il quarto posto.

Le eventuali economie di scala riguarderanno il mercato tedesco il solo dove i due gruppi operano insieme. Per il resto infatti Aldi Nord è presente in Belgio e Lussemburgo, Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

Aldi Sud – 5900 punti vendita - da poco sbarcato in Italia, è attivo in Austria, Irlanda, Slovenia, Svizzera, Gran Bretagna, Ungheria, Australia e Stati Uniti.

La comunicazione ufficiale smentisce una serie di ipotesi più azzardate lanciate dal giornale tedesco Manager Magazin, secondo il quale ci sarebbe stata in cantiere una vera fusione, da raggiungersi per tappe successive.

Ricordiamo che Aldi è nato nel 1946 su iniziativa di Theo e Karl Albrecht fondatori di Albrecht Discount. La leggendaria divisione sarebbe derivata, come tutti sanno, da un dissidio tra i due fratelli - favorevole Theo (Aldi Nord) e contrario Karl (Aldi Sud) - sull’opportunità o meno di vendere le sigarette nei negozi.