di Luca Salomone

Lievi distonie geografiche nel mondo Carrefour, nonostante il gruppo abbia ha chiuso i conti di metà anno veramente alla grande, Italia compresa.

Il secondo trimestre ha fatto registrare, a livello globale, una crescita delle vendite del 17,2% a rete costante e del 7,3% a rete corrente, che diventano, rispettivamente, un +15,2% e un +5,4% nel semestre.

Scioperi e competizione

Fuori sintonia, al momento, è il Belgio, nazione molto importante per il colosso francese con i suoi 786 negozi, ripartiti in molteplici formati: ipermercati, market, supermercati di prossimità e un totale di 230 drive, per il ritiro della spesa online.

Secondo quanto osserva la testata specializzata ‘Retail detail’ le vendite hanno avuto una flessione del 4,8% nel secondo trimestre. La variazione semestrale è stata invece del -5,9 per cento.

Le cause, continua il giornale, sono da ricercarsi sia negli scioperi di un operatore logistico attivo sulla piattaforma dei freschi di Nivelles, in Vallonia, uno snodo da 75.000 metri quadrati, sia nella forte concorrenza, che alligna, fra l’altro, due big locali, come Colruyt e Delhaize.

Taiwan exit

Ben diverso il caso di Taiwan, nazione i cui risultati sono ancora (ovviamente) compresi nel consolidato di gennaio-giugno 2022.

Carrefour ha deciso di uscire, cedendo il proprio 60% della filiale locale, valutata 2 miliardi di euro, al proprio storico partner Uni-President, che continuerà a utilizzare il marchio francese.

Fondata nel 1987 in joint venture con il socio orientale, Carrefour Taiwan, si legge in una nota, ha conosciuto una forte crescita e un’importante creazione di valore nei suoi 35 anni di vita e oggi dà lavoro a 15.000 persone. La rete ammonta a 340 punti di vendita: 68 iper, 272 super e 129 gallerie commerciali.

Nel 2021 il ramo taiwanese ha prodotto un fatturato netto di 2,5 miliardi di euro, un Ebitda di 243 milioni e un risultato operativo corrente di 78 milioni.

I motivi dell’uscita? Secondo Carrefour si tratta del completamento di una serie di operazioni di riequilibrio geografico sui mercati chiave, dopo il rafforzamento in Brasile, dove è stato acquisito Grupo Big e in Spagna, dove è stata rilevata Supersol. Ma ha pesato anche il forte impatto del Covid.

Fonte della gallery: 'Presentazione agli analisti'