di Luca Salomone

Grandi manovre in Primark. E non solo perché, il prossimo 6 aprile, la regina del pronto moda a piccoli prezzi, con oltre 70.000 addetti a livello internazionale, aprirà il suo negozio più centrale d’Italia, in Via Torino – a cinque minuti da Piazza del Duomo -, ma anche per l’arrivo del sospirato commercio elettronico.

Un progetto a lungo atteso

Il piano è stato, per molto tempo, rimandato, sia per evitare l’onere della consegna a domicilio su articoli molto convenienti, sia per incentivare al massimo l’ingresso nei 402 negozi (circa 16 milioni di metri quadrati di superficie commerciale) sparsi in 14 nazioni: 13 europee più gli Stati Uniti).

Così la quadratura del cerchio è stata raggiunta con il clicca e ritira. Si parte, in marzo, dalla Gran Bretagna, dove, naturalmente, il gruppo anglo irlandese è fortissimo, con 188 insediamenti, e poi, come riporta Reuters, verranno presidiati, entro l’autunno 2022, tutti i restanti mercati.

L’ingresso nel canale telematico consentirà a Primark di consolidare un potenziale di dati molto importante, che può contare su più di 24 milioni di persone, tra fan e clienti.

Da 400 a 530 negozi

John Bason, direttore finanziario della controllante Associated brithis foods, riporta ancora l’agenzia, ha recentemente spiegato che Primark salirà, nei prossimi 5 anni, a 530 punti vendita nel mondo, aggiungendo circa 47.000 mq di superficie commerciale, un target che non è che l’inizio di un programma ancora più ambizioso e che riguarderà, in particolare, le nazioni a più alto potenziale come gli Usa (da 13 a 60 Pdv), la Francia, l’Italia e la Penisola iberica.

E, nonostante il conflitto russo-ucraino, sono previsti grandi evoluzioni anche nei mercati dell’Est europeo, come la Romania dove è stata confermata la prima apertura nella capitale Bucarest, sulla scorta dei successi ottenuti in Slovenia, Polonia e Repubblica Ceca.

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