Nel terzo trimestre del 2019 l’Italia è seconda solo alla spagna nell’Europa dei big 5, con aumento del fatturato dell’1,9% rispetto al 2018, grazie ai volumi di vendita che, analogamente, crescono dell’1,9 per cento, con prezzi che si mantengono dunque fermi.

I dati emergono dal rapporto trimestrale ‘Nielsen quarter by numbers’, che monitora l’andamento macroeconomico e del largo consumo in 15 Paesi dell’Unione e in 15 altre 15 nazioni europee.

Prima dell'Italia si posiziona la Spagna (fatturato +2,7%, volumi +0,3, prezzi +2,4). Seguono il Regno Unito (fatturato +1%, volumi -0,1, prezzi +1,1), la Francia (fatturato +0,7, volumi -1,3, prezzi +2) e la Germania (fatturato - 0,9, volumi -1,9, prezzi +1).

“Il terzo trimestre, così come la chiusura dell’anno a +1,7%, confermano che il 2019 è stato un anno positivo per il nostro Paese, con una crescita del largo consumo moderata, ma continua, collegata principalmente alle performance positive delle regioni del Sud – spiega Laurent Zeller, amministratore delegato di Nielsen Connect Italia -. In presenza di un’inflazione in costante calo dal terzo trimestre del 2018, anche la pressione promozionale si contrae, favorendo quindi l'ammontare della spesa del largo consumo nel continente europeo, che, in generale, cresce del 2,2% nel terzo trimestre del 2019 rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, una percentuale spiegata da una crescita dei prezzi del 2,5% e da un calo contenuto dei volumi, dello 0,3 per cento”.

Rispetto alla media europea, l'Italia dunque si colloca in lieve deficit per fatturato complessivo (+1,9% vs. +2,2), ma nettamente sopra la media nei volumi di vendita (+1,9% vs. -0,3%), mentre è al disotto dell'aumento dei prezzi (zero contro +2,5).

“A livello di formati, le vendite crescono soprattutto negli specialisti drug (+5%), nei discount (+4%) e nei supermercati (+1,8%) – commenta Romolo de Camillis, retailer services director di Nielsen Connect Italia. Per quanto riguarda i comparti, invece, le tendenze maggiormente positive sono quelle del fresco, dei surgelati e del pet care".

Su scala continentale prosegue infine la crescita, sopra la media, della Turchia (+17,4%) sempre grazie all'inflazione. Più in generale tutta l'Europa dell'Est mantiene numeri molto positivi.