Circa un mese fa le principali testate belghe dedicate al retail si domandavano che fine avesse fatto Mere, il discount, molto hard, che, in maggio aveva tenuto banco sulla stampa specializzata per un vasto programma di apertura che avrebbe dovuto coinvolgere, oltre allo stesso Belgio, anche la Francia, la Gran Bretagna, l’Austria e, l’Italia, dove ha una sede legale a Milano. Da ricordare che, nell’Occidente europeo, punti vendita pilota sono già in Spagna, 4 negozi, e in Germania, con tre location.

Bene: la risposta è arrivata dal Regno Unito, dove il gruppo, seppure in ritardo sulla propria tabella di marcia continentale, causa Covid, ha annunciato la prima apertura il 14 agosto, a Preston (Lancashire), come ha confermato, a 'The Grocer', il country manager, Aleksandr Chkalov, aggiungendo che il debutto è stato addirittura anticipata, rispetto alla previsione del 2022.

Il negozio avrà un assortimento di 1.200 referenze, contro le almeno 3.000 delle insegne che tutti conosciamo, ma, secondo il management, potrà fare leva su un differenziale di prezzo di 30 punti inferiore rispetto alla concorrenza.

Non solo: il piano di Mere, per il Regno Unito, è di 300 punti di vendita a regime, mentre le prossime tappe, saranno, circa un mese dopo, a Caldicot (Galles), e, entro fine 2021, a Castelford (West Yorkshire) e Mold, di nuovo in Galles.

In Belgio, del resto, il primo discount Mere è ormai pronto a Hombourg, comune da circa 1.400 abitanti compreso nel circondario di Plombières, in provincia di Liegi.

Mere piacerà agli occidentali, abituati alla cosiddetta formula del discount ‘supermercatizzato’? Difficile a dirsi. Certo l’ambiente è, a dir poco, spartano, ma è anche vero che i redditi non sono più quelli del pre-Covid.

Qui noi si parla di scaffali, sostituiti dai pallet, o comunque da altri imballaggi terziari, e da cassoni metallici, non ci sono servizi al cliente, il personale è, al massimo, di 8 addetti e dominano i lotti merceologici d’occasione, acquistati dall’industria.

Con tutto questo Mere, che nei Paesi dell’Est si chiama Svetofor, dal 2009 a oggi ha costruito una rete di 3.000 negozi fra Russia, Bielorussia, Kazakistan, Romania, Polonia, Lituania, Lettonia e Cina.

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