di Luca Salomone

Joint venture europea per la pizza surgelata. A stipularla sono Nestlé e Pai partners, private equity internazionale con sede centrale a Parigi.

L’alleanza fa seguito alla creazione di Froneri nel 2016, società mista specializzata nei gelati e creata in tandem con lo stesso investitore.

Quattrocento milioni di fatturato

Nella newco, alla quale al momento non è stato ancora stato dato un nome, il gruppo elvetico manterrà una partecipazione non di controllo, ma con pari diritti di voto rispetto a Pai.

Il business della pizza di Nestlé si estende in diversi Paesi del nostro continente, con un fatturato annuo di circa 400 milioni di franchi svizzeri, un dato che in euro resta quasi identico, data la corrente parità valutaria.

Le pizze sono oggi distribuite - con i marchi Wagner, Buitoni e Garden Gourmet - in Germania, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Portogallo, Austria, Belgio e Paesi Bassi.

L'azienda avrà sede in Germania e gestirà i due impianti di produzione di Nonnweiler, in terra tedesca e di Benevento, oggi dedicato a Buitoni.

Ha dichiarato Marco Settembri, vicepresidente esecutivo e Ceo per la zona Europa di Nestlé: «Abbiamo esaminato a fondo il nostro business della pizza e abbiamo concluso che la joint venture con Pai fornisce la migliore piattaforma per sviluppare il pieno potenziale del prodotto. Nestlé, in ogni caso, continuerà a investire in questo settore, a partecipare alla crescita futura e alla creazione di valore».

Risarcimento per Caudry

La partnership coprirà solo l’Europa: le attività Usa di Nestlé, per quanto riguarda le pizze (4 marchi, non presenti nel nostro continente), rimarranno parte integrante delle operazioni del gruppo.

Tutto questo mentre l’eco della tragica vicenda dei prodotti contaminati da Escherichia coli, che ha coinvolto l’impianto Buitoni di Caudry, nell’Alta Francia e il brand Fraich’up, è ben lontana dallo spegnersi.

Il 30 marzo Nestlé France ha annunciato la sua volontà di cedere la struttura e, il giorno dopo, ha inoltrato una proposta di risarcimento alle famiglie delle vittime (56 secondo un'inchiesta ministeriale condotta a maggio 2022).

L’avvocato di parte civile, Pierre Debuisson aveva formulato una richiesta di 250 milioni di euro, mentre l’udienza, davanti al Tribunale di Nanterre, era fissata per il 9 maggio, una data superata dall’iniziativa dell’azienda, che intende procedere a un accordo amichevole.

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